THE PUBLIC RADAR  "A new sunrise"
   (2016 )

A volte capita anche questo. Siete fan di un certo synthpop anni ’80, quello che ora va di moda solo nelle radio dedicate all’argomento o sugli iutub che riprendono video dei bei tempi? Siete per caso di quelli che non hanno mai accettato l’idea che i Depeche Mode si siano convertiti sulla via del blues elettronico e li preferivate belli algidi attorno ai loro sintetizzatori? Ecco, questa è materia per voi. Gruppo romano composto da Massimiliano Alto (doppiatore di Aladin, tra le altre cose), Francesco Conte a Andrew Mecoli, i Public Radar sembrano essersi abbeverati alla fonte di quello che era la musica anni '80, ma non tanto quella magari esecrata delle semplificazioni e degli eyeliner, quanto piuttosto a quello, appunto, dei Depeche Mode di “Music for the masses” e “Violator”. Andando quindi a ricreare quel tipo di sonorità, forse un po’ troppo sintetico e plastificato per i detrattori, ma assolutamente indimenticabile per chi, invece, ha sempre ritenuto che non ci fosse bisogno di chitarre sguaiate e altro per fare buona musica. Genere che in Italia non ha mai particolarmente avuto successo (mentre in Germania, ad esempio, i Devision e i Camouflage lo portano avanti da decenni), e che forse meriterebbe una ripassatina. Passando dalla title track alla più soffusa “Walk on the light”, e aumentando come calando i bpm alla bisogna. E ricordando che si può essere fan di Martin Gore senza per forza far parte dei Bluvertigo. Tradotto: se siete di quelli che hanno visto l’arrivo del grunge come il meteorite a distruggere i dinosauri, questo fa davvero per voi. (Enrico Faggiano)