CRIMINAL ELEMENT  "Criminal crime time"
   (2016 )

Arrivano da New York e in autunno hanno scritto un altro capitolo di una carriera ormai ultradecennale: sono i Criminal Element, autori di un metal ibrido, a metà strada fra death e trash. “Criminal Crime Time” è un disco di otto tracce per un totale di trenta minuti di durata, introdotto da “Gang Related”, brano che fatica un po' a brillare sul piano tecnico, principalmente a causa di una parte cantata che non si amalgama con una sezione ritmica scarsamente energica, nonostante una martellante batteria in doppia cassa. Purtroppo, questo problema affligge quasi tutto il disco, non sempre in grado di generare quelle sensazioni di cui il death metal è portatore. Va meglio con la titletrack e con “Rampage”, sebbene quest’ultima risenta di una eccessiva timidezza delle chitarre, proprio nel momento in cui appare più vicino il salto di qualità. La seconda metà del disco, al contrario di una prima in cui la band si è un po’ buttata via con del potenziale non sfruttato, è invece fin troppo altalenante. “Jails, Institutions & Death” riesce a convincere esattamente come “Justice Denied”, i cui riff sono possenti e decisamente all’altezza del genere. Fra le due, “Falling Down” si ammorbidisce e, al contempo, si apre con un growl che stona col resto, mentre, in chiusura (“The Bitch Set Up Me”), si ripresentano le stesse difficoltà: un andamento insicuro e una batteria che, sullo sfondo, martella tanto ma non basta. “Criminal Crime Time” è un disco che ha spunti interessanti, ma è anche ricco di errori evitabili e che, purtroppo, convince soltanto a sprazzi. (Piergiuseppe Lippolis)