MOBY  "Hotel"
   (2005 )

La prima, grande, importante novità di 'Hotel' è la totale assenza di “sample”. Musica suonata al cento per cento con la consueta dose di stili in evoluzione: il pop (“Lift Me Up”), la house (“Very”), le ballad (“Forever”, “Love Should”). Contenuti mai banali e, spesso, emozionanti. Come la “cover” del classico dei New Order “Temptation” e l’omaggio dichiarato a Bowie in “Spiders”. C’è il sarcasmo in “Beautiful”: uno spaccato sulla società americana e la sua ossessione per le coppie di Hollywood e, in generale, per i reality show. Il cd extra nella confezione deluxe è la quintessenza del Moby ambient: stucchevole, manieristico, qualche volta perfetto. Non musica da tappezzeria, ma neppure indispensabile, scivola che è una meraviglia, non ve ne accorgerete neppure. Tornando all’album vero e proprio una traccia spicca su tutte, si tratta di “Dream About Me”, tenera anzi dolcissima, da brividi. La vocalist è la sua amica Laura Dawn: “standing ovation” per lei. Moby è completamente a nudo in “Where You End” dedicata alla fine della sua love story: struggente ed intensa ma decisamente banale rispetto alla poesia di 'Sea Change' di Beck (in confronto la sua analisi è paragonabile a 'Scene Da Un Matrimonio' di Bergman). Insomma diciamo la verità: un buon disco che si perde, a volte, nelle canzoni più introspettive; meglio volare basso Moby! (Guido Biondi)