NICO NOTE  "Emotional cabaret"
   (2017 )

Nove tracce e poco meno di trenta minuti bastano all’italo-austriaca Nicoletta Magalotti, alias NicoNote, per mettere in musica un concentrato di suoni elettroacustici, a tratti industrial, con testi molto evocativi cantati in varie lingue. “Emotional Cabaret” prende le mosse da concerti e spettacoli teatrali, alla ricerca di interiori ed individuali emozioni sonore, e risulta un lavoro in cui la sperimentazione è il filo conduttore che lega i brani in esso contenuti. La voce sussurrata, accompagnata da un’atmosfera sonora inquietante, è l’opening track, recitante una strofa di “An Die Unerkannte”, poesia di Friedrich Hölderlin, in cui si parla dell’ignoto, di ciò che non si conosce. Chitarra distorta, batteria implacabile e urla disperate irrompono in due minuti di delirio: sono i “Giorni Afosi”, soffocanti come un doom metal che lascia dietro sé un “indicibile vuoto”. Sensazione che cede il posto alla stasi di “Confusa”, in cui gli arpeggi delle chitarre accompagnano una voce densa di pathos che alterna momenti vibranti a sussurri. Dal tedesco della prima traccia all’italiano delle due susseguenti, si passa poi al francese con “Youkali”, brano di Kurt Weill, scritto intorno agli anni ’30: chitarra, sax e voce conducono dolcemente l’ascoltatore in un luogo immaginario, un’isola che non c’è, luogo di piacere, di felicità e senza dolore. Chitarre distorte, suoni metallici e voce che in inglese si divide tra sensualità ed inquietudine portano alla quinta traccia, “Defected”, con le sue atmosfere nebulose ed eteree. Piano, chitarra e voce prendono per mano l’ascoltatore portandolo con lentezza in terra straniera, “In Der Fremde”, in cui traspare un senso di amarezza e di rassegnazione di fronte al dramma di chi lascia la propria terra e le proprie radici. “E’ Normale” è la sesta traccia che di “normale” ha solo il titolo: settantacinque secondi di nonsense lirico e musicale, con vocalizzi, gemiti e sospiri, mentre una chitarra gitana accompagna con nevrosi verso i contrasti sonori di “Animale”. Si tratta di un industrial glaciale che stride con la soavità di una voce che mette pace dentro l’anima. Si snoda sul dualismo contrabbasso-voce la chiusura di “Emotional Cabaret” con “Round Midnight” e i suoi sei minuti, che stemperano la tensione emotiva toccata in alcuni passaggi dell’intero lavoro. NicoNote stupisce con la sua capacità teatrale di passare con disinvoltura da un linguaggio all’altro (tedesco, italiano, francese e inglese), alla ricerca di un filo conduttore emotivo e coinvolgendo l’ascoltatore in sensazioni contrastanti (dalla follia di “E’ Normale” all’amarezza di “In Der Fremde”). La poliedricità di una grande artista si riflette e si proietta in un lavoro breve ma in grado di scavare in profondità il ventaglio di emozioni dell’animo umano. (Angelo Torre)