ACQUARAGGIA  "Rock covers"
   (2017 )

Giuseppe Oliverio è uno che nella musica ci crede al punto tale da farne la sua ragione di vita. Musica come rock, soul, blues e… passione, si capisce. Musica suonata rigorosamente dal vivo, voce e chitarra, spesso nell'atmosfera arroventata dei pub del sabato sera. E allora, anche nella città più bella del mondo, può succedere che un sogno si avveri. Come e' successo al Fiddler's Elbow, in piazza Santa Maria Novella, a Firenze, dove Giuseppe è di casa, una sera come tante, in cui, imbracciando la sua chitarra, è riuscito ad accendere l'atmosfera come non mai. E allora, un ragazzo come tanti, sbucato dalla solita folla che fa di Firenze l'ombelico dl mondo, gli chiede di suonare con lui. E' Paolo Nutini. L'incontro con la pop star britannica regala a Giuseppe, che aveva sempre sognato di suonare con David Bowie, una dose supplementare di entusiasmo. Ecco allora che nuovo brano prende vita. ''The Wild Eyed boy'', dedicata a Nutini. Ecco allora che un nuovo album targato Acquaraggia viene alla luce. Una manciata di cover, con tre brani inediti, un disco che racchiude un caleidoscopio di suoni. Rock ma anche venature di jazz, una ballad malinconica, qualche spruzzo di suoni tex mex come per esempio in ''My Queenie''. "Un blues anomalo, suonato con un'andazzo rockabilly e southern rock'', dice Giuseppe. Si tratta di brani per il grande pubblico, rivitalizzati dalla forza di un band storica, gli Acquaraggia. E anche la copertina è una cover di un album ormai leggendario, ''Exile on Main Street'' dei Rolling Stones. ''Rock Covers'' vi proietta on the road per destinazioni stellari. O, molto più semplicemente, vi fa sbarcare a Londra, dove Giuseppe girando di notte in macchina davanti alla Battersea Power Station, ha deciso di rivisitare ''Interstellar OverDrive'', a modo suo, rendendola ancora più lisergica. con buona pace di Syd Barrett. O che vi catapulta ad Ankara via Istanbul, a cogliere l'ispirazione giusta. Per l'occasione, ha chiamato a raccolta, insieme ai suoi Acquaraggia, giovani songwriters e musicisti da diverse parti del mondo. Americani, danesi, olandesi, australiani e naturalmente italiani. Tutti quelli che, come Paolo Nutini, sono saliti sulla pedana del pub per suonare insieme a lui. Ognuno ha offerto una canzone, magari per rivivere l'emozione di una notte di musica a Firenze. Una notte da ricordare per sempre, correndo sull'autostrada dei sogni. (Giulia Caruso/West Belfast)