BEPPE TRABONA  "E' tempo"
   (2017 )

''È tempo'', così si intitola il nuovo disco di Beppe Trabona, elegante cantautore di Albenga. "Ho paura del mare" è una canzone che dà il benvenuto all'ascoltatore, che rimane compiaciuto dalla morbidezza dei suoni di un arrangiamento curato e dalla lirica sincera. Mi piace l'impiego della tromba, dà quel tocco nostalgico che colora bene il pezzo. "È tempo" è un brano calmo e disteso, il testo è maturo senza mai perdere quel tono leggero tipico di chi si approccia alla vita in modo giocoso. La chitarra scandisce l'andamento del brano con degli arpeggi piacevoli all'orecchio. Se dovessi scegliere un aggettivo per ''È tempo'' direi che è scorrevole. "Quando mi addormento" è un ampio paesaggio, e il protagonista racconta dei suoi sogni, dei suoi desideri e delle sue incertezze. Un bell'impiego della melodia rende la canzone molto orecchiabile e viene voglia di impararla in fretta e cantarla, magari sotto un albero, distesi. "Per mille volte" ha un inizio incisivo, con una bella chitarra elettrica che descrive un motivo breve ma efficace. La strofa ha una bella luce e mi ricorda certi pezzi di Raf della fine degli Anni '80. Anche la parte ritmica è essenziale e sottende bene tutta la canzone. Peccato che la chitarra elettrica quasi sparisca nel mixaggio dopo la parte iniziale. Io l'avrei tenuta più alta anche nelle strofe, perché così sono comunque piacevoli ma un po' scarne. "Un angelo" è una delle tracce più delicate dell'album, la batteria ha un ritmo accattivante che ben si allaccia alla vitalità del testo. La voce del Trabona è sempre delicata e un po' onirica, e mi piace perché arriva sincera all'orecchio e al cuore. "Tra due note" inizia con una bella introduzione di piano. E l'immagine che mi evoca è propria di un pianobar in cui, verso l'ora della chiusura, il cantautore si lascia andare a confessioni d'amore. "Verso l'Argentina" vede la presenza della fisarmonica, che è suonata molto bene ed è capace di far decollare la fantasia di chi l'ascolta. Una canzone di vicoli stretti, di battelli presi all'ultimo istante, di nostalgia, di troppi ricordi e valige consunte. "Tu porti via" è il pezzo più efficace dal punto di vista della resa finale: belle le strofe, ben sostenute dalla chitarra elettrica, e piacevoli le aperture nei ritornelli. Anche da un punto di vista vocale è molto gradevole grazie all'andamento melodico insolito. "È per te" ci avvicina in modo fluido e narrativo alla chiusura di questo piacevole album con il brano "E allora". Molto interessanti le piccole contaminazioni di sottofondo. Creano un effetto nostalgico bello da vivere. Una traccia soffusa e ispirata. Sembra di avere tra le mani una Polaroid tra le mani scattata in un momento positivo della nostra vita. Mi viene in mente quella sensibilità che perpecepisco in Fabio Concato... "È tempo" è un disco di spessore, adatto a chi ha voglia di sdraiarsi alla sera dentro emozioni calde e serene. (Davide Borella)