JACK ANSELMI  "Via Emilia"
   (2018 )

Ho sempre riservato una certa stima per song-writers schietti e immediati come Jack Anselmi, che tirano dritto all’obiettivo senza appoggiarsi su allunghi faziosi ed ampollosi, ma scelgono percorsi per nulla artificiosi, per conservare intatta la freschezza compositiva. “Via Emilia” è il tour ideale per approcciarsi a simili progetti, nella quale si incrociano 8 manifesti che reclamizzano vicende e situazioni di vita con toni volutamente dimessi, quasi anacronistici rispetto all’urlo preponderante di quest’epoca cafona e ridondante di sciocchezze sterili. Jack, grazie a “Libero”, accende i motori con un motivo squisitamente spensierato e giocato sul doppio senso del titolo. Nel mosso blues di “10.25 (2 agosto 1980)” i toni si fanno seriosi per il clamore sulla mancata verità del terribile attentato alla stazione di Bologna. E, con la consueta discrezione, Anselmi ci porta nelle delicate pennate di “Canzone per Francesca”, che si fondono con soffici tocchi di piano e violini. Alquanto gustosa risulta “Bye”, brioso swing che accarezza dettagli stilistici alla Sergio Caputo. Ancora blues, ma tanto verace, per la coppia che segue: “Brian de Polli” e “Pezzi d’anima”, con vivaci rintocchi western che sanno ben colorare il mood interpretativo e con l’armonica e la dobro a bivaccare in fascinose contemplazioni. Che Jack sia “Autentico” lo si sente ad orecchio nudo: gli basta a malapena una sei corde acustica per dimostrarlo, mantenendosi saldo nelle scelte assemblative dell’album cosi scarne, cosi essenziali e pienamente edotte nello spirito. La Via Emilia dovrebbe terminare a Rimini ma fissa il capolinea a “Modena”, ancora in leggiadro clima west-coast. Ebbene, dopo un paio di e.p. come solista e in combo (Jack and Jack band), “Via Emilia” è il cartellone esplicativo di vita spicciola ma concreta, che sa districarsi bene tra stappate melodiche e mescite di pregevole acoustic-sound, erigendo Anselmi a squisito narratore di aneddotiche semplici a volume basso, col gran merito di donarci un ascolto tanto carismatico in punta di piedi. (Max Casali)