CANDIES FOR BREAKFAST  "Candies For Breakfast"
   (2018 )

Da ragazzo, c’era un tempo in cui acquistavo i dischi senza ascoltarli, da fanatico del vinile… adoravo e adoro ancora oggi le copertine, più sono curiose ed intriganti, più la mia scelta sicuramente cadrà su quel disco… Se entrassi, in questo istante, in uno dei quei “favolosi” e “sognanti” negozi di dischi che, nonostante tutto, resistono ancora allo streaming e al download, sicuramente vedendo il cd dei “Candies for Breakfast” tra gli scaffali, ne acquisterei immediatamente una copia, perché già dalla copertina si intuisce che è un disco “colorato”, ben fatto e studiato nei minimi particolari… e credetemi, nemmeno questa volta mi sarei sbagliato! Quello dei Candies for Breakfast è un disco che nasce dalle diverse anime musicali dei componenti della band, una miscela esplosiva ed equilibrata di vari generi musicali, che spazia dalle ballate melodiche in stile emo-rock, fino a sonorità punk, metal e pop rock, ma che tuttavia mantengono sempre un filo conduttore, ossia l’eccellente qualità dell’alternative rock made in Cremona, ma dal sound anglosassone. Nell’ascoltare il lavoro dei “CFB” ho fatto fatica a trovare un pezzo che mi piacesse più di un’altro, perché “Candies for Breakfast” è una sequenza di brani serrati e travolgenti, che trasudano in ogni nota, e in ogni vocalizzo, di passione viscerale, energia ed emozioni. Tutto frutto di un’impeccabile arrangiamento musicale di Mattia Tedesco (chitarra), Nicola Iazzi (basso) e Diego Barborini (batteria), che con il loro ritmo incalzante e i loro riff magnetici e travolgenti fanno da contraltare ad una magistrale interpretazione dei testi di Giulia Dagani (ex-partecipante di “The Voice”), la cui voce limpida e cristallina la riconosceresti tra mille. Il disco si apre con “California”, e già dalle prime energiche “pennellate” di plettro capisci cosa ti aspetterà nelle tracce successive. Infatti segue il pezzo che fa da traino al disco e che ne è anche il singolo: “Xin Xin”, di blondiana memoria, è un brano che ti entra subito in testa grazie ad una melodia accattivante, improvvisi cambi di registro ed un impetuoso finale punk-rock. L’influsso stilistico degli Evanescence si nota nei tre brani successivi : “Hot”, “Are you cryn’?” e “Time keeps going on”, tre pezzi costantemente in bilico tra momenti di “catartica” malinconia ed improvvisi scatti di pura energia vitale. Il disco prosegue con una continua alternanza di brani dal gradevole ascolto, come “Everytime”, e da altri molto intimi come “How Long”, una delicata e struggente ballata melodica a due voci che ti prepara al veemente rush finale del disco. Gli ultimi due brani, infatti (“I’m gonna stay” e “The death of me and you”), sono una scarica di adrenalina pura, soprattutto grazie ai riff di chitarra di Mattia Tedesco e alla incalzante sezione di ritmica di Nicola Iazzi e Diego Barborini, a cui mi verrebbe di urlare: “non smettete ragazzi, il giro è quello giusto!”. Per ultimo, un finale da standing ovation, con l’ultima traccia del disco “We lost – Wake me up”, un’epica “ghost-track”, tutta da scoprire. In definitiva, un album “caleidoscopico”, dove spicca anche un’ottima produzione e che si basa su di un’eccellente opera di “songwriting”: canzoni dirette, energiche ed accattivanti, con melodie talvolta orecchiabili ma mai banali e soprattutto ben composte, refrain esaltanti ed esaltati da quattro musicisti esperti, bravi e virtuosi, e soprattutto da una voce fantastica. Una prima uscita, quella dei Candies for Breakfast, che mi ha convinto per qualità e vitalità, ma in un mondo dove tutto è così veloce e immediato, dove non c’è il tempo di affezionarsi ad un artista o ad una band, credo che l’originalità sia l’unica cosa che veramente può lasciare il segno… e, se posso dare un umile consiglio, è proprio un po’ di originalità l’unico “ingrediente” che dovrebbero aggiungere i Candies for Breakfast nel loro modo, intenso e coinvolgente, di fare musica. (Peppe Saverino)