IL DISADATTATO E LA SUA ORCHESTRA  "Ladri a casa… dei ladri"
   (2018 )

Un ottetto di ottoni e percussioni ripercorre temi classici della tradizione balcanica, mescolandola a tratti con quella austriaca - bavarese. Sono Il Disadattato e La Sua Orchestra, e viste le coordinate musicali, non potevano non provenire da Gorizia, città cosmopolita che unisce sia l’Italia alla Slovenia con Nova Gorica, che il Friuli e il Venezia – Giulia, regione tra l’altro di Aron Hector Schmitz, noto a tutti come Italo Svevo. Dopo anni di attività live giungono al loro primo album in studio, “Ladri a casa… dei ladri”. 14 brani che testimoniano un’originale ricerca fin dal primo “Picka kurvina”, dove i fiati intonano un riff che all’inizio sarebbe adatto ad un film poliziesco. Poi partono con la ritmica che caratterizzerà diversi pezzi: “Kustino Oro”, “Ciganko Moja”, “Underground Cocek”, “Mesecina”. “Uzicko kolo” invece è una divertente marcia tirolese, un 2/4 con la tuba che fa po, po, po, po… Ma le trombe, intonando la melodia, compiono certe acciaccature più orientali. Altra marcia, stavolta completamente mitteleuropea, è “U guci nema picka kolo”. Per chi non lo sa o non se lo ricorda, la sorpresa arriva con “Misirlou”, che conosciamo tutti grazie alla pellicola ''Pulp Fiction''. In realtà, prima di quella stranota versione surf rock, ad opera di Dick Dale, la melodia aveva già subito varie rivisitazioni, ma in realtà è un’antica aria greca, dall’autore sconosciuto, il cui titolo significa “Egiziana”. E calza bene con lo stile del Disadattato. Più avanti nella tracklist, conosceremo un tema meno famoso, ma con lo stesso mood: “100 lat mlodej parze”. Altro classico balcanico è “Jovano Jovanke”, un 7/4 qui strumentale, il cui l’argomento della storia è il classico di due amanti ostacolati dai rispettivi genitori. Con pathos, una tromba da sola intona “Ederlezi”, un classico rom senza tempo, che torna ripetutamente, sia nelle mani dei CSI che di quelle di Goran Bregoviç, artista di cui viene eseguita anche una cover, “In the Death Car”, quella del film “Arizona Dream” del 1993, interpretata dalla voce recitante di Iggy Pop. Anche qui la voce recita, ma il brano inizialmente è più lento. Nel finale accelerano tutti repentinamente. Altro viaggio in uno spazio non ben definito, la melodia di “Underground Tango” inizia con le stesse note di “Quizas, quizas, quizas”, ma poi cambia. Anche qui, come in “Ederlezi”, la tromba suona con particolare espressività, sopra l’effetto del fruscio di vinile. I fan di Elio e le Storie Tese avranno un sussulto, all’ultimo brano “Balkan Beatcoin”, riconoscendo un estratto dal Coro delle Voci Bulgare, inciso all’inizio dell’album “Italian, rum casusu çikti”. Qui il coro tradizionale incontra una base dance sulla quale Il Disadattato e La Sua (Giovane) Orchestra ripropongono la loro tipica ritmica a fiati, usando anche il pedale wah wah alla fine. La loro operazione è un continuo giocare con le tradizioni, divertente e festaiola, che non manca di stupire a proposito di collegamenti geografico – musicali. (Gilberto Ongaro)