AVIVA ENDEAN  "Cinder : ember : ashes "
   (2018 )

Aviva Endean è una clarinettista virtuosa del proprio strumento, sia in termini puramente tecnici che visionari. A mio parere, lei, come diversi musicisti internazionali, stanno riscrivendo la storia di determinati strumenti classici (o semplicemente la storia della musica), portando il tutto ad un livello quasi subconscio, dove i suoni si mischiano tra di loro senza apparente logica ma, donando all’ascoltatore un senso profondo di pace o qualsiasi altro stato d’animo, arrivando nel profondo, senza chiedere nemmeno il permesso. Il suo ultimo album, appena uscito per la storica Sofa Records, è proprio questo, un insieme di suoni, clarinetto, echi, riverberi che compongono la colonna sonora di una storia, la propria, tessendo trame eteree e creando mondi immaginifici pieni di spunti di riflessione, istinti ed istanti, cullando l’ascoltatore verso un ascolto lento ma frenetico allo stesso tempo, in contraddizione. Il sound dell’album prosegue sempre secondo la descrizione sopra riportata. Il suono del clarinetto viene scomposto e ricomposto a regola d’arte, diversificato ed usato con tecniche mai sentite prima, ed il valore aggiunto del tutto è di certo la visione che vi sta dietro a questo disco, ovvero, il pensiero che uno strumento come il clarinetto possa dar vita ad un album del genere. ''Cinder : ember : ashes'' è tutto questo, un colpo all’inconscio, una culla, una ninna nanna, uno schiaffo all’anima, un pensiero contorto che non ci fa dormire la notte, il sudore che cola dalla fronte per la paura o per una corsa senza fine. Aviva Endean è un’artista, non come gli artisti che siamo soliti conoscere, ma con una lettera maiuscola in più. Un disco luminoso ed oscuro allo stesso tempo. Un viaggio che vale la pena intraprendere. (Domenico Carbonaro)