RICCARDO ANDREINI & BRAMASOLE  "Come polvere"
   (2018 )

Mi piace chi gioca “sporco” come Riccardo Andreini che, per dar vita a “Come polvere”, mette al bando artifizi, optando per una registrazione senza far troppa pulizia in essere, lasciando all’insieme una pulsante spontaneità, con l’ausilio dell’ottima grunge-band dei Bramasole, anch’essi dell’area toscana. Nonostante il percorso cominci in sordina, “Scorgendo l’equilibrio” è già un antipasto di latente energia, che Riccardo sa porre in campo à la Ligabue, il cui stile s’avvisterà anche in “Sogni sporchi”. Si gioca bene anche la title-track, con trama di misurato rock e svisate che danno godibile elasticità al brano con inserti di assoli oscuri. A seguire, ci sorprende con il grintoso blues di “Un soffio d’aria”, edificato su fortezza rocciosa ed alquanto incalzante. L’esperienza di Riccardo, prima con due album insieme agli Zonaeden e poi con l’opera solista “Visone”, ha fornito quella giusta malizia che serve per intelaiare nervature propizie a spingere il sound verso un assetto coriaceo credibile, e senza dar adito ad arricciate di naso dubitative. Elaborato con tessuto grunge, “Primavera” si apprezza per l’andazzo ondivago trasmesso da giri di chitarra fremente. Ma il cuore di Andreini e soci sa anche frullare gustose spremute ballad come “Sei”, “Portano via” e la special-track (special in tutto) “L’Aquilone”, senza invischiarsi in stesure melense ma con quel tipico piglio deciso che sa marcare solo chi l’anima ce l’ha rock. “L’offerta” dell’album è decisamente ricca: qui troviamo un riff martellante di chitarra che pressa sui neuroni per non lasciarli più, in cui il forte input dei Bramasole è garanzia di ancoraggio sicuro. “Mi chiedo sempre perché” collettivi come questo non vengano avvistati per farli approdare nei porti musicali che contano, perché anche quest’atto finale naviga col vento in poppa, in un mare di onde variabili, e non conta se, magari, “Brucia odio” non abbia lasciato il segno per mancanza di fantasia assemblativa, ma il resto è da custodire in una teca sfavillante di oggetti preziosi, in quanto “Come polvere” è un itinerario che fornisce utili indizi per scorgere ancora qualcuno capace di sferrare “sporchi” colpi di quel buon vecchio rock, tanto verace quanto sanguigno. (Max Casali)