ØUTLIER  "Sinestetismi sincretici"
   (2019 )

Gli Øutlier sono un quartetto ferrarese fondato da Emanuele Vassalli (piano e synth), Marcello Carletti (batteria), Diego Insalaco (chitarra) e Lorenzo Checchinato (basso) circa tre anni fa, “durante qualche elucubrazione mentale in post sbornia”, spesso ampliato anche da una corposa sezione di fiati. Dopo un EP e una intensa attività live che è valsa anche due premi in contest locali nel 2015 e nel 2017, la band è tornata al tramonto del 2018 con “Sinestetismi sincretici”, un album in cui confluiscono tante esperienze e tante influenze: oltre a quelle principali e immediatamente chiare, cioè il jazz e il funk, nel sound degli Øutlier trovano spazio anche ricami rhythm and blues e fusion, dando luogo a una proposta ibrida, difficilmente catalogabile, ma anche moderna. “Sinestetismi sincretici” si apre col groove travolgente di “Compromesso”, coi fiati a dare un tocco jazzy al pezzo. “Generose indennità” è un pezzo più robusto, dal passo più pesante e imperniato intorno a un ritmo ipnotico, mentre “That’s so niusty” riassume le diverse anime della band, impreziosito anche da un sound cangiante e imprevedibile. “Dot 4” segue un po’ lo schema di “Generose indennità”, ma nella sua fase centrale regala un delizioso tocco afro con le percussioni, prima di riaprirsi. Chiude “Holmenkollen”, che cresce lentamente, con un jazz morbido che lentamente si trasforma e cambia umore prima di una chiosa rarefatta e sognante. “Sinestetismi sincretici” non è un EP per tutti e lo stesso discorso vale per la band ferrarese, ma la bontà dell’operazione è indubbia e il risultato finale davvero gradevole. (Piergiuseppe Lippolis)