TWELVE BACK STONES  "Becoming"
   (2019 )

La buona notizia, per gli amanti del rock, arriva col secondo album dei Twelve Back Stones “Becoming”, che prosegue il discorso di “Lost in Paradise” del 2015, uscito col nome di Twelve. Alla seconda prova, il quintetto pesarese modella un sound dai contorni internazionali, complice il pregiato apporto di Pietro Foresti, producer multiplatino che plasma la tracklist con venatura d’oltreoceano, fu.s.a. con riconosciuta esperienza. Quindi, le premesse di good news ci sono tutte: please, alzare il volume a manetta che si parte per gli States con “Liar”, lasciando tutti sul posto per incalzare l’orecchio con chitarre serrate, assoli travolgenti ed un chorus poderoso, mentre “Black rose” si esprime con distinta personalità, in cui fa capolino un narrato che, saltuariamente, conduce agli Stereophonics. “On the road” rilascia grinta a profusione, tracciando “sulla strada” segnali Zeppelin-iani, ostentati con indubbio mestiere e tecnica apicale. “Whiskey and flowers” si beve tutta d’un fiato con profumi d’intensa ballad; invece, “Drive crazy” è palese ricerca della diversità, allestita con indole filo-drama e fughe virtuose di assoli ronzinanti e coesi. Nel loro cielo, brillano “Stars” con riff granitico per stendere un’impatto di forgiante energia, con l’electric-guitar a marcare preponderanza di assoluto rilievo, mentre in “Mother” un basso robusto ed una potente trama ritmica si fondono con efficaci varianti, per nutrire l’episodio con assetto vigoroso. La seguente “Wild sun” affila retaggi hard anni ’80, con struttura tradizionalmente capace di riscuotere consensi anche dai neofii di genere. A fine percorso, “Anytime” è morbida all’entrata ma lesta nell’attuare fraseggi graffianti, alternati a distese ballad. Da sette anni, i Twelve Back Stones corteggiano il sogno americano e giungono a “ Becoming” con un “divenire” evolutivo che rinsalda le trame del rock tradizionale, con un album che sprizza energia on the road, irrompendo con tenacia, vibrando in ogni aspetto ideativo ed evidenziando, in 10 atti, come sia ancora possibile generare lavori cosi inossidabili. I Twelve Back Stones sono attivi dal 2012 ma, con loro, certi detti popolari sono prontamente smentiti: altro che crisi del 7° anno! (Max Casali)