HOFAME  "Un istante"
   (2019 )

Tappa numero tre per Cristiano Alberici, che fa capo al progetto HoFame. Il suo è un languorino perenne, avvertito per spostare la rotta compositiva verso lande possibilmente vergini, finalizzato a nutrire il suo estro con nuovo ossigeno scritturale: più arieggiato, meno inflazionato e sempre più consapevolmente descrittivo dello smarrimento che pervade l'umanità, costantemente in ritardo ed incapace di cavalcare la ritmia esistenziale ed atterrita dalla perenne e forsennata variabilità. Per fornire la più eloquente delucidazione, nei 9 atti di "Un istante" Hofame chiama a raccolta un nugolo di musicisti sopraffini (Marco Giacomini, Luca Fusari, tanto per citarne un paio) per coordinare al meglio la sua spinta emozionale verso tematiche impellenti che destabilizzano l'individuo. Le prime della lista ("Quando si vive non accade nulla" e "Addio terraferma") sono godibilmente elastiche, seguendo la scia dei Perturbazione, con accordi svisati dondolanti e una certa leggiadria che non irrita nessuno. L'entrata del video-single "Un colpo di nausea" già stabilisce che il narrato ha la priorità ed è accompagnato da chitarra con corde allentate, per un incedere pigro che impatta, in itinere, il pregiato commento al sax di Luca Fusari. Acustica spaesata per "Un filo d'erba", che stuzzica visioni sospensive. E, tra un rigoglio di esplicitazioni, assonanze e scalpitii narrativi, il magnetismo di "Cento volti" ci rapisce l'anima ritmando (una volta tanto) con leggerezza ed astrazione. "La caduta degli dei" apre con intro in stile Cure, sprizzando un chiaro dinamismo new-wave, chiamato a differenziare un po' la matrice stilistica fin qui fruita. Non si scappa: Cristiano "La verità" te la spiattella in faccia senza tanti scrupoli, domandandosi se abbia un senso che ogni volta debba essere rimarcato, in essa, un errore. "Sulle onde del mare" il Nostro si ribalta con un veleggiare poco innovativo, benchè lasci maggior spazio alla fluida espressione strumentale che fa scorrere i titoli di coda ad un film che lascia, comunque, il segno, con distillati di art-pop e indie, col vezzo di coscienziosa follia. Con le poliedriche forme d'arte che fomenta Alberici, tra scrittura, video, musica e fotografia, era inevitabile che, dopo le parentesi con i collettivi di X-Mary e Cristio, intraprendesse la strada solista, per non tarpare i voli pindarici del suo eclettismo. Ancora "Un istante", prego! Non ignoratelo. (Max Casali)