DAZIO  "Come fanno gli animali"
   (2020 )

Dazio è la prova che si può fare ancora del buon indie-pop in modo semplice e piacevole. Mi riferisco soprattutto a quella spinta genuina e a quell’urgenza emotiva che porta un artista a dover esprimere un pensiero, senza le forzature di mercato.

Con il suo album Come fanno gli animali, offre all’ascoltatore proprio quella musica che fa da specchio al nostro quotidiano, senza troppi fronzoli. Le immagini, i colori, gli odori e i suoni che racconta parlano certamente di sé, del suo vissuto e dei suoi rapporti personali, ma è anche il pretesto per parlare del controverso mondo cui facciamo parte e di quelle sensazioni dolci-amare nelle quali chiunque si ritrova.

Alcune sue frasi raccolte qua e là, descrivono più di quanto qualunque recensione possa fare: 'prendi un po' il coraggio di sputare dentro sta minestra', 'accetto i tuoi consigli però fatti i cazzi tuoi', 'il tuo viso non si sporca se le lacrime ti portano lontano, oltre quello che vogliamo', 'gestisco male le persone e l'ignoranza', 'spingiamo controvento rilassandoci in balcone’.

Dazio sa districarsi bene nella scrittura, trasmettendo la bellezza della spontaneità e richiamando quelle piccole gioie che solo una vita libera da schemi è in grado di darci. Ascoltandolo a piedi nudi su un prato, tra un caffè e una buona boccata d’aria, scruti l’orizzonte lontano, condividendo con lui il desiderio di tornare allo stato primordiale delle cose (il brano omonimo dell’album, ne è l’esempio migliore).

Classe '86, Dazio ha la maturità musicale giusta per creare un filo conduttore tra la freschezza del mood attuale e gli arrangiamenti che negli anni ’70 e ‘80 rappresentavano il cantautorato italiano più pop. Le chitarre, il pianoforte e i synth, se la giocano tra melodie accoglienti e per nulla banali, mettendo in luce il suo background di studi professionali in chitarra jazz e composizione. Un album che ti invita sicuramente al riascolto. (Alessandro Buono)