NAKBYTE  "Obliquus experience"
   (2020 )

Semplicemente grandiosi. Consigliato vivamente a chi adora il rock fatto come (Ronnie James) Dio comanda. Sin dalle prime note non ti puoi non far trasportare dalla rabbia liberatrice emanata da chitarre e batteria. Una formula talmente semplice, da risultare molto efficace. Il trio pone al centro delle loro composizioni e riflessioni alcuni aspetti della difficile e distorta relazione tra l' uomo digitale e la cibernetica, il tutto farcito con privacy, social networking e nuovi conflitti mondiali e, forse, interiori. Del resto il nome della band viene da “Al-Nakba”, “catastrofe” in arabo-palestinese. E questo spiega tutto. Quattro brani, molto crudeli per la loro veridicita' e per questo ancora piu' apprezzabili. Il mio preferito e' ''Scuti Crash'' perche' non si comprende dove vuole andare, e cosě ci si lascia piacevolmente trasportare dai tre musicisti salentini. Molto stone rock in questo lavoro, ma le quattro tracce la banalita' la sfiorano soltanto. (Matteo Preabianca)