IL MULO  "Fingo di non vederti"
   (2020 )

Morris Celli, dopo l’esperienza con i Clamidia, dà vita ad un nuovo progetto di rock d’autore: Il Mulo. “Fingo di non vederti” è l’album che fa debuttare la band con 8 canzoni cariche di riff lenti ed ossessivi di chitarra, accompagnati spesso e volentieri da arrangiamenti elettronici e testi indagatori del nulla interiore, come ne “La malaria”: “Sono la stiva vuota di una barca alla deriva”. Nell’ambiguo pezzo “Antonio”, la chitarra insiste su un’armonia diminuita, e l’inquietudine è strisciante ovunque. Gli arpeggi sintetici si fanno più evidenti nel brano chiamato suggestivamente “Hopper”, artista dalla visione pittorica piuttosto pertinente, con la sua solitudine notturna impressa in paesaggi urbani levigati e ghiacciati. Altre parole disordinate ed efficaci si trovano in “Osannale”: “I cani per strada, perché randagia è la vita”. Soprattutto nel brano di chiusura “Desaparecido”, ci sono lucide descrizioni di buio: “Ho una casa ma un vuoto in pancia, dove ci puoi abitare e stare bene (…) anche nella parte mia insignificante tu non andrai più via”. Questo Mulo trascina con sé la fatica e l’orgoglio, ma permane anche lo stile verbale di introspezione spigolosa dei Clamidia. (Gilberto Ongaro)