JACASZEK  "Music for film"
   (2020 )

Ci sono dischi che è impossibile ridurre ad una sequenza di brani o ad una semplice somma di canzoni. Musica visionaria che valica il limite dei tre minuti per creare immagini, talvolta comportandosi come la colonna sonora di un cortometraggio che non c’è, o scorporando – con processo inverso - composizioni dal loro milieu originario.

“Music for film”, appena uscito per Ghostly International Records, raccoglie dieci pezzi scritti dall’artista polacco Michal Jacaszek per fungere da accompagnamento al dramma fantasy in bianco e nero “November” del regista estone Rainer Sarnet, anno 2017. Estrapolando i brani dal contesto per il quale nacquero, il risultato sono quaranta minuti di pura beatitudine, musica strumentale punteggiata da soltanto rari vocalizzi, al confine tra ambient, elettronica sperimentale e suggestioni neoclassiche.

Trame dilatate e misteriche definiscono atmosfere meste, tessiture depresse e decadenti talora venate di una opprimente incombenza (“The iron bridge”), altrove inclini ad una straziante desolazione (“Christ blood theme”, “Liina”), sempre intrise di una insopprimibile melanconia.

Jacaszek ricorre sovente a partiture eteree sospese in una nebulosa di piccoli suoni garbati, accenni di drone-music in minore dipinta in tonalità di grigiore digradante fra variazioni soffuse e toccanti arie melodrammatiche (il violino noir di “Dance”, degno di Matt Howden).

La cadenza sepolcrale di “Encounter me in the orchard”, guidata dal pianoforte e da timidi rumori di fondo, è quasi una muta nenia joydivisioniana, preludio al commiato dimesso e sofferente di “November late”, acme di tragicità in un lavoro le cui singole parti sono inscindibili dalla visione generale.

Prodigio di contrizione, album da amare nella sua interezza, come fosse un film da ascoltare ad occhi chiusi. (Manuel Maverna)