INTERPRETI VARI  "Nine Zero Riddim (part 2)"
   (2020 )

Nine Zero Riddim (part 2) è il secondo capitolo di produzione reggae della catanzarese Kissusenti crew, in occasione del loro ventennale di attività musicale. Si tratta di un EP composto da quattro tracce, tutte legate da un unico filo conduttore: la medesima base musicale. È materiale musical-festaiolo per dancehall reggae e contesti danzanti in generale. Situazioni in cui l’entusiasmo, naturale e/o agevolato dall’ebbrezza, giustificherebbe altresì il passaggio per intero dell’intero (e breve) EP. Vale a dire, il passaggio per ben 4 volte della stessa base musicale con l’unica variante di tre diversi interventi canori, da parte di artisti diversi, con ultima opzione la sola base strumentale. Ovviamente, come tutti i contesti di cui sopra, l’attenzione per i contenuti da parte del pubblico danzante sarebbe, per vari motivi, prossima allo zero, a scapito delle idee che invece albergano dietro i testi. Tuttavia, qui assumono un certo senso le vocalità e le liriche di artisti del panorama reggae italiano. La prima traccia è “Salento dancehall” ed è tratta dalla collaborazione tra Flavio (della Ghetto Eden crew), punto di riferimento dei dj salentini, e La Marina, nota per la collaborazione con i Sud Sound System. Cosa che assalta simpaticamente le orecchie è quell’entusiasmo fatto di ammiccamenti, vocalizzi e versi in fila con cadenze giamaico-salentine. La seconda traccia è “Dancehall italiana” di Gamba The Lenk, il sing-jay milanese con le liriche che dal divertimento vorrebbe ricavare per il pubblico spunti di riflessione. Ed assume anche un certo significato quel “compà annacati”. Poi c’è “Una buona ragione” di Big Foot Sound, l’intervento della crew composta dai suoi otto componenti, direttamente dal Gargano. E infine la traccia strumentale del riddim composta da Ulisse, il producer reggae/dancehall che vanta numerose collaborazioni con artisti del settore. Non v’è altro da aggiungere. Se si è intenzionati a far baldoria, questo è un piccolo contributo alla causa. Rastafarian. (Vito Pagliarulo)