ANGELO CICCHETTI  "Hi caro Icaro!"
   (2020 )

“Se la vita va in vacca, mungila!”. Con questa frase della canzone “Feel free” si potrebbe sintetizzare la visione di Angelo Cicchetti, cantautore dalla voce sottile a metà tra il pop e il soul. Sopra una musica molto leggera, dove la chitarra acustica è protagonista, il suo album “Hi caro Icaro!” vola, anzi sorvola rasoterra sui problemi seguendo una precisa filosofia, che sembra avvicinarsi al downshifting. Una scelta di semplicità volontaria, dove godere di ogni aspetto della vita, cercando di prendere tutto alla leggera, perché come dice la prima canzone – manifesto, “Tutto se ne va”: “Gli unici pochi istanti che godrai, li ricorderai grandi come una città (…) che ti importa delle rose che appassiscono”. “Super bowl” continua questo percorso di consapevolezza: “Che cosa gridi a fare (…) che cos'hai da sfoggiare su quello schermo virtuale (…) non è poi strano, se pensi di essere un marziano, stai bene con te”. “Freddo tropicale”, senza virtuosismi, possiede quello spirito blues scanzonato di Pino Daniele, facendo un piccolo lamento sull’Italia. “Canto” ha una melodia che valorizza la voce di Angelo, e un testo che continua con la positività programmatica: “Qualche volta resto appeso tre metri sopra un grattacielo, ma poi grazie al tuo sorriso non cado giù”. Nell’arrangiamento, un clarinetto si alterna a suoni synth. Per “Mare” ci vuole un piccolo appunto di dizione: “Alzo” e “Alzare” hanno la zeta sorda, non sonora! Comunque è una canzone tenue, sui contrasti sentimentali, tra amore e piccoli momenti di odio, con la volontà di farsi coraggio e chiedere se si vuole “invecchiare insieme”. “Little heaven” è un po’ la sua “Perfect”, pensando a Ed Sheeran: “Quando sei con me il sogno si fa vero, quando sei con me è casa mia il cielo”, su una melodia serena. “Ogni nuvola” affronta limpidamente una cosa che nel 2020 dovrebbe essere ovvia, e invece ancora c’è chi si impegna a evitare che gli altri abbiano gli stessi propri diritti: “Bacia chi tu vuoi baciare (…) fregatene di chi ha speso il suo tempo a dirti come vivere, sono vipere”. Infine “Un sole dentro me” ospita un inserto energico di fiati, e nonostante il battito dritto e la semplicità d’ascolto, ci sono accordi di pianoforte che rimandano al jazz e, nel finale, al blues; e se Icaro non vola, Modugno sì, come citato nel testo. Se ancora non vi è chiaro cosa sia il downshifting come filosofia di vita, riascoltate “Sì, viaggiare” di Lucio Battisti, è tutto spiegato lì. Ed Angelo Cicchetti, con “Hi caro Icaro!” ci dona saggezza in pillole di freschezza musicale. (Gilberto Ongaro)