MASCARIMIRI'  "Nou?"
   (2020 )

Mascarimirì è un progetto attivo dal 1998 capitanato da Claudio “Cavallo” Giagnotti, musicista e produttore salentino di origini rom e promotore della “Tradinnovazione”, un’idea di electro world music che parte dalla ”pizzica” per arrivare ad abbracciare tutte le influenze musicali dell'area mediterranea.

“Nou?” è un elogio alla diversità, sempre vissuta come arricchimento culturale, contro il rullo compressore della globalizzazione e dell’omologazione che inghiotte tradizioni e culture per svenderle sotto forma di prodotto turistico e commerciale.

Si parte per un viaggio alla ricerca di sacche incontaminate dalla modernità, dove la musica ha ancora il senso primitivo di unire e intrattenere con i suoni del passato, difendendo le storie che fanno parte del patrimonio culturale dei popoli.

Infatti, si raccontano storie di mare, con le sue crudeltà, d’amore, di intrusioni ecclesiastiche nella vita politica, di Togliatti e della bellezza del Salento.

Il lavoro dei Mascarimirì è un processo di recupero, commistione e aggiornamento che crea un effetto a elastico tra passato e presente, per dimostrare quanto il passato sia ancora vivo e anche quanto il presente sia in debito verso i suoni della tradizione.

Casse dritte trovano la loro collocazione tra chitarre gitane; espedienti da trip hop si armonizzano alla perfezione con stornelli e ritmi medio orientali.

Non a caso il disco si apre con la voce di un’anziana signora che canta a cappella e si chiude con un remix dub di Dj Click.

Già il primo titolo “Elettro tetta” è un manifesto programmatico, e ogni brano è un tassello che aggiunge suggestioni musicali diverse, unite a sonorità più attuali, per arrivare a comporre un mosaico coloratissimo che ammalia l’ascoltatore.

Non temete quindi: nessun esperimento di world music troppo impegnativo.

I Mascarimirì sanno fare bene il loro mestiere di intrattenitori di piazze.

Lasciatevi coinvolgere dalla passione bollente di “Rebetiko'Nammuratu”, dai suoni alla Tinariwen di “Oh Beddhu meu”, dagli stornelli di “Alle Periferie”, dalle influenze balcaniche di “Hotel Albania” e da quelle medio orientali di “Elettro tetta”. Lasciatevi cullare dal vortice psichedelico di “Gatta mammona”, dalle chitarre gitane di “Tangos dl lo zingaro”, e dalla dub-pizzica del remix di “Nou”.

I Mascarimirì riescono ad essere colti ma leggeri, interessanti e divertenti, incitandoti a ballare ma anche ad aprire la mente.

E allora, come recita “Elettro Tetta”: “ballate ca tenite le scarpe nove”. (Lorenzo Montefreddo)