RAVEN SAD  "The leaf and the wing"
   (2021 )

La bella ed originale copertina ha subito catturato la mia attenzione su questo “The leaf and the wing”, quarto lavoro dei Raven Sad, gruppo del carismatico leader pratese Samuele Santanna. La grafica monocolore, in cui è rappresentato un uomo appeso ad un fulmine nello squarcio di luce all’interno di un cielo nuvoloso, lascia già intuire un ascolto nel contesto di atmosfere fantastiche e vaporose.

Dopo “Legend 1”, breve prologo introduttivo, il disco parte alla grande con “The sadness of the raven” dove le armoniose note di chitarra fanno subito decollare verso spazi aerei, cullati dall’infinita dolcezza delle parti vocali e dalle morbide note di piano, in un contesto di prog melodico e raffinato che emoziona per tutta la durata del brano. Anche nella seconda traccia “City light and desert dark” i ritmi sono sempre eterei e sognanti, carichi di accattivante ispirazione e di grande impatto evocativo ed emotivo.

“Colorbox” segue schemi più diretti, elettrici, ma gioca sempre su elementi melodici molto efficaci, dove ben risaltano le ottime linee vocali del cantante Gabriele Marconcini, autore inoltre dei testi di tutte le canzoni. Sulle note di un motivo ricorrente si snoda “Approsching the chaos” traccia strumentale di ampio respiro che alterna parti di tastiera a lunghi e vigorosi fraseggi solistici di chitarra: un brano accattivante di larga ariosità musicale. Preziosa elegante ballata è la successiva “Ride the tempest”, all’insegna della continuità qualitativa strumentale e della dominante, calda melodia vocale, il tutto magistralmente espresso regalando emozioni infinite.

Atmosfere più elettriche, con raffinati arrangiamenti, predominano in questa “Absolution trial”, settimo sigillo del Cd in cui i brillanti intrecci armonici continuano a far esplorare vasti territori musicali di ispirazione progressiva. “Legend 2” chiude in bellezza il disco: un altro brano strumentale nel quale si rincorrono vellutate trame di chitarre e tastiere in un vortice sonoro dai cangianti colori musicali. Gran bel disco, di grande personalità e carico di spessore emotivo. Imperdibile per i progster di palato fine. (AlbeSound)