PALO ALTO  "Difference and repetition (a musical evocation of Gilles Deleuze)"
   (2021 )

“Difference and repetition (a musical evocation of Gilles Deleuze)”, appena uscito per Sub Rosa Records, è il nuovo album dei Palo Alto, formazione francese nata nel 1989 e attualmente composta da Jacques Barbéri, Laurent Pernice e Philippe Perraudin. Pubblicato a fine 2020, “Difference and repetition (a musical evocation of Gilles Deleuze)” è la decima fatica discografica del trio che per l’occasione ha collaborato anche con diversi ospiti, fra cui Richard Pinhas, Thierry Zaboitzeff (nel singolo "Rhizome"), Alain Damasio e Rhys Chatham. L’obiettivo dichiarato era quello di realizzare una forma di tributo a “Third” dei Soft Machine, uno degli album-pilastro della cosiddetta scena di Canterbury e del progressive rock in generale, ma anche a Gilles Deleuze, com’è chiaro a partire dal titolo, preso in prestito proprio dall’opera del filosofo francese pubblicata nel 1968. L’album si apre con la lunga cavalcata di “The Tears of Nietzsche”, fra progressive, improvvisazione, parentesi industrial ed elettroniche e un’atmosfera generale da soundtrack, e prosegue con la citata “Rhizome”, con un suono decisamente più asciutto e imperniato intorno alle percussioni. Nella fase centrale arriva “Triptych”, suddiviso in tre parti: “Gilles Deleuze est mort”, che si snoda intorno allo spoken word di Alain Damasio dopo una fase elettronica densa e ipnotica, “Longtemps après l’écho du combat” e “Chaosmos”, filtrata da un prog scheletrico. La titletrack, nel finale, sviluppa un altro lungo percorso, stavolta più lineare e strutturato, in cui il progressive abbraccia ancora la vocazione sperimentale ed elettronica del trio. “Difference and repetition (a musical evocation of Gilles Deleuze)” è un concept estremamente complesso, che necessita di diversi ascolti prima di poter essere interiorizzato. Alla fine, però, il risultato è notevole. (Piergiuseppe Lippolis)