SKY BURIAL  "Stations of the sun"
   (2021 )

Un rituale sonoro, dedicato al sole. Questo è il nuovo lavoro “Stations of the sun” di Sky Burial, uscito per Opa Loka Records. Una ricerca di trascendenza sonica, dove si effettua un viaggio di pellegrinaggio attorno alla nostra stella. Sky Burial prende ispirazione dalla mitologia, la metafisica e l’esoterismo, ed esprime questi campi astraendoli in fondi distesi, ariosi, puntellati da percussioni ripetitive, ma mai invadenti come volume. La via crucis solare è suddivisa in cinque stazioni. La prima è una lunga ipnosi di 16 minuti, che ti trascina verso l’astro, lasciandoti irradiare dalle tempeste solari. Nei 5 minuti della seconda, l’elemento percussivo e rumoroso si fa più presente e caratterizzante, anche dando l’illusione della musica concreta.

La terza è ancora più misteriosa, simulacro di macchinari in aggiustamento, come di manutenzione di un’astronave. Catenacci, sportelli, flussi d’aria dentro tubi, tutto suggerisce lavori scientifici in assenza di gravità. Raggiungendo la stazione “IV”, un pianoforte si introduce tra questi suoni spaziali, ripetendo un loop placido, mentre i suoni gassosi continuano a filtrare. Fino ad arrivare all’ultima stazione, dove avvertiamo le voci degli astronauti comunicare, ma per immaginare d’essere vicini al sole percepiamo qualcosa di assolutamente inaspettato: un vociare di bambini. Che ci fanno là? Dove siamo? Che sta succedendo?

Una sirena preannuncia un tonfo, che infatti arriva, come una delle tante esplosioni di plasma della superficie solare. Tra impulsi elettronici e disorientamento costante, questa chiusura è spettacolare. Immaginarsi cosa ci sia dentro il Sole è un’idea che da sempre ci affascina, e questa ne è un’interpretazione sonica e mistica, dove lasciarsi prendere. (Gilberto Ongaro)