FRANCA BARONE  "Be kind"
   (2021 )

E’ dagli anni ’80 che la Irma Records è una label che sa fiutar da lontano l’odore del talento (memorabile il botto clamoroso con “Found Love” di Double Dee), e di certo non poteva farsi sfuggire di reclutare nemmeno la stilosa singer e compositrice Franca (Francesca) Barone, che patrocina l’uscita del secondo album “Be Kind” inglobando brani a doppia cifra.

Dieci pezzi nei quali l’artista milanese ha una maggior consapevolezza dei suoi mezzi, mettendo in atto una sfilata sonora che incanta in piena raffinatezza, esponendo tematiche senza timori di sorta, con slanci di cuore spontaneo verso amore e femminismo. I due singoli “Be Kind” e “Underwater” hanno fatto da cerimonieri per lenire l’attesa dell’album, deliziando con eleganza filo-jazz e immersione nei fondali di una vita non troppo consona alle aspettative. Almeno, finché il maschilismo non imponga alla donna atteggiamenti di forzata gentilezza ad ogni costo e perennemente sorrisi a 32 denti, mentre con “Blue Pill” e “Youtoo” la ragazza sfodera soul, R&B, sferzate di rap e cornice hip-hop, per sottolineare l’inferiorità femminile ed il triste impatto con un lutto, dal quale si esce solo con energica volontà e senza abbandonarsi alla rassegnazione.

La coppia di ballads “Sad day good day” e la conclusiva “I don’t blame you” mette in luce la forza espressiva di Franca nel descrivere argomentazioni forti e profonde, come la rinascita da una perdita cara e la voglia di ri-eleggere il senso di pace dopo un periodo d’amore travagliato. Appare chiara la sua intenzionalità nello scavare per saperne di più, dissetando così l’arsura del sapere, ed il migliorare l’inesperienza per uscirne un tantinello più saggi, la voglia dell’ignoto per mettersi alla prova come persona che impatta cose, lingue e posti nuovi. A tal proposito, tra spaccati di mini-suite e filo-bossanova, sfilano in passarella le meravigliose “Lost love” e “I really need to do”, con rigagnoli di nostalgia benefica. Ma, da una lacrima, Franca fa sgorgare l’antitesi sonora, con la briosa “The one and only right thing to do”.

Giusto! “L’unica e la sola cosa giusta da fare…” è non farsi mancare questo disco. Ogni lasciata è persa. (Max Casali)