MARCO SONAGLIA  "Ballate dalla grande recessione"
   (2021 )

A sei anni di distanza dal suo ultimo lavoro solista (“Il vizio di vivere”) e a due dall’ultima pubblicazione (“I Sambene cantano De Andrè”) con la sua band, i Sambene, è tornato Marco Sonaglia, cantautore marchigiano e insegnante presso l’Accademia dei cantautori di Recanati.

Il nuovo album solista di Marco Sonaglia, il terzo della sua carriera, si intitola “Ballate dalla grande recessione”. Sono davvero ballate, quelle di questo lavoro: l’accompagnamento c’è, e in alcuni passaggi si fa anche piuttosto ricco, ma sempre nell’ottica di sostenere la voce e di integrarsi bene con liriche a metà tra il letterario e la denuncia sociale.

Un disco militante, di lotta, ma lontano dal pericolo di una deriva verso una retorica spicciola, o una critica ostinatamente destruens, “Ballate dalla grande recessione” unisce una quantità notevole di temi e lo fa sempre con una sensibilità e una profondità, in termini di scrittura, quantomeno rare.

Lo sguardo è quasi sempre rivolto e dedicato ai deboli e a chi combatte per loro: così, dai profughi di Lesbo (“Primavera a Lesbo”) all’intervista a un operaio emiliano in forma di valzer (“Ballata dell’Articolo 18”), passando per uno splendido e toccante omaggio a Claudio Lolli (“Ballata per Claudio”) e quello per Stefano Cucchi, filtrato attraverso la ferma condanna alla violenza di stato (“Ballata per Stefano”), l’album è manifesto artistico (e politico) di una visione del mondo nitida e lucida.

Completano il lotto “Ballata per Cuba”, con il tradimento della rivoluzione socialista al centro del discorso, “Ballata della vecchia antropofaga”, allegoria della società capitalistica che affina i mezzi del cannibalismo, “Ballata a una ballerina”, che canta la storia di Lola Horovitz, polacca deportata ad Auschwitz e morta quando non aveva nemmeno trent’anni, “Ballata dello zero”, il cui titolo riprende in chiave sarcastica una frase infelice dell’ex ministro Salvini riferita all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, “Ballata per Sacko”, sindacalista e bracciante ucciso a sangue freddo nel 2018, e “La mia classe”, riflessione amara sullo stato di salute del movimento operaio in senso lato e della sinistra italiana.

“Ballate dalla grande recessione” è un bellissimo disco, fatto di storie, di idee forti, figlio di una sensibilità artistica, sociale e politica tutt’altro che comuni. Un lavoro, semplicemente, urgente. (Piergiuseppe Lippolis)