GIANGRANDE  "Beehives of resistance"
   (2021 )

Rivoluzionario di sé stesso e restauratore di ampi stilemi sonori, torna l’artista romano Giangrande (Massimo) con il quarto full-lenght “Beehives of resistance”, confermando (inesorabilmente) che, con le sue creature non ci si annoia di certo, a meno che non siate dei punk-metallari (ed allora è meglio che passiate oltre).

Invece, per gli intenditori della musica eterea-elegante, la prova di Giangrande è una pepita luminosa sfaccettata con dream-pop, fusion, neo-psych, folate di jazz, bossanova e cantautorato, che testimoniano il variegato arcobaleno istrionico del protagonista. A differenza dei precedenti “Direction” e “Beauty at closing time”, Giangrande non necessita più degli appoggi preziosi che furono di Paolo Benvegnù e del producer Daniele Tortora (Diodato, Silvestri, Afterhours) per portare a termine un’opera decisamente eclettica.

Ormai, la piena maturità è riscontrabile in ogni variante che dà ai suoi brani. Già il singolo d’apertura “Metal rain” sfodera un flusso Floydiano, dall’impatto magnetico, cosi come “The scene of the crime” o “The innocence I’ve known”, mentre “D.D:B:” è dream-pop bello e buono.

Poi, ci accarezza con la magistrale leggerezza di “Let it all go” e la sublime espressione compositiva di “Devil's watching me”. Capace d’inventarsi anche la disarmante alt-bossanova di “Electronic eye”, va a tirar le somme con la suggestiva “Infinite atoms”, sussurrata palesemente ancora con cuore di Waters e soci, riuscendo però a non far arricciare il naso con emulazione mai smaccata e presuntuosa.

E’ evidente che i dettagli produttivi sono curati al top, senza i quali risulterebbe un lavoro disomogeneo e claudicante nelle partiture. “Beehives of resistance” è, invece, un “alveare” di generi ronzinanti intorno a Mogwai, Radiohead, Jeff Buckley, i pluricitati Floyd e pizzichi di pappa reale “maledetta” filo Tom Waits, senza rinunciare a quel prezioso processo autoanalitico che lo porta a potenziarne l’estro ideativo per donare, cosi, proposte iridescenti con colori scanditi da sensazioni appaganti e seduttive.

Quella di Giangrande è luce ad alta tensione armonica: un fornitore alternativo di corrente stilistica non comune. Ogni tanto, cambiate gestore, e volume al… Massimo! (Max Casali)