ARETHA FRANKLIN  "Aretha"
   (1986 )

“Aretha” viene pubblicato nel 1986, un anno dopo “Who’s zooming who”, il lavoro che aveva riportato la regina del soul nelle zone alte delle classifiche pop dopo anni di tentativi poco fortunati. Lo sforzo produttivo per confermare questo status di rinnovata popolarità è chiaro fin dalla copertina, curata da Andy Warhol, e dallo stuolo di collaborazioni di prestigio, a partire dal produttore Narada Michael Walden e dai tanti session men di valore, tra cui Randy Jackson e Corrado Rustici, in quel periodo anche al lavoro con Zucchero.

Se ci si aspetta un album pop, “Aretha” certamente non delude le attese, per la sua maestria nel convogliare la personalità prorompente della Franklin in queste canzoni, dal sound moderno, varie ma tutte di ottimo livello. Aretha è in forma vocale prodigiosa, perfettamente a suo agio nella pop-dance di brani come “Jimmy Lee” e “Rock-A-Lott”, singoli di grande successo anche tra il pubblico di MTV, restando sempre intensa e personalissima nell’interpretare le ballate (“Do you remember”, il bel duetto con Larry Graham “If you need my love tonight” e la conclusiva “Look to the rainbow”), in cui la splendida voce è lasciata libera di dare sfogo alla sua anima soul.

Se a questo si aggiunge un’infuocata versione di “Jumpin’ Jack Flash” dei Rolling Stones, prodotta e suonata da Keith Richards in persona, insieme al duetto con George Michael “I knew you were waiting for me”, singolo di grande e meritato successo all’inizio del 1987, si ottiene un album davvero vincente e godibile in ogni sua nota.

Pur ottenendo un buon successo, “Aretha” non convincerà completamente la critica, e la Franklin per il suo lavoro successivo deciderà per un rigenerante ritorno alle sue radici gospel, pubblicando l’acclamato doppio album live “One Lord, One Faith, One Baptism”; quando tornerà al pop, sarà con risultati molto meno esaltanti. (Andrea Maggiore)