THE DORF  "Protest possible"
   (2021 )

The Dorf è un collettivo composto da ventisette musicisti: due voci, quelle di Marie Daniels e Oona Kastner, due violini, due violoncelli, una tromba, cinque tromboni, tre sax, un susafono, due chitarre, due bassi, due batterie, ma anche un theremin, un sintetizzatore, un buchla, il computer e Jan Klare, addetto al movimento dell’aria e alla composizione.

L’idea alla base del nuovo lavoro firmato The Dorf (uscito per Umland Records) era quella di chiedere agli autori di scrivere canzoni di protesta, e di qui il titolo “Protest Possible”, per esprimere disagio e disapprovazione nei confronti di una società completamente fondata sul materialismo.

Natascha Gangl, Wolf Kampmann, Lisa Danulat e Jorn Klare hanno scritto i testi, ma la presenza di musicisti dalle esperienze molto diverse fra loro ha permesso la confluenza di diversi generi all’interno di un’unica opera che fa della rabbia la sua forza motrice.

Se la titletrack, in apertura, si presenta come un jazz rock travolgente, già “Selbstanding” manifesta un afflato più sperimentale, pur mantenendosi in ambientazioni jazz. “Sag Warum” è la prima vera virata elettronica, nonostante sviluppi imprevedibili dopo la metà.

Un nuovo avvicinamento al jazz arriva con “And Her Tongue” e “Du, Du, Du”, con indovinate divagazioni in direzione art-/free, mentre tracce di un songwriting più classicheggiante sono rinvenibili in “Tyrannenlied”.

“Capitalism” corre sui binari dell’art rock, e lo stesso fa “Tierfreier Nichtraucher-Haushalt”, incorporando qualche suggestione folk. “Sehn Und Sucht”, ancora impreziosito da evoluzioni e traiettorie non facilmente immaginabili e ricami elettronici, è il punto esclamativo su un lavoro che conquista facilmente i musicofili di ogni estrazione. (Piergiuseppe Lippolis)