VINCENZO ZITELLO  "Mostri e prodigi"
   (2021 )

“Mostri e prodigi” è il nuovo album di Vincenzo Zitello, compositore e polistrumentista modenese. Virtuoso dell’arpa, Zitello è giunto al tredicesimo album della sua lunga carriera discografica, un lavoro in cui ha suonato un numero enorme di strumenti e che ha visto la partecipazione di diversi ospiti e amici.

“Mostri e prodigi” introduce l’ascoltatore in un mondo abitato da creature fantastiche, già presenti nella mitologia antica, attraverso otto brani che si esauriscono in poco meno di tre quarti d’ora. Ad aprire c’è “La sirena”, col suono dolce ed etereo di lama sonora e soprattutto arpa celtica, la stessa su cui si schiude “Il basilisco”, che poi cede il passo alle carezze di violino, viola e violoncello.

“L’unicorno” segue un passo leggermente più sostenuto anche grazie all’intervento dei tabla, su cui si stagliano i ricami di archi e, ancora, dell’arpa celtica, la stessa che svetta nel gioiello compositivo de “La fenice”, ideale in un momento introspettivo di un road movie retrò.

Nei due brani successivi, “La chimera” e “Il grifone”, a descrivere l’atmosfera è soprattutto il suono dell’arpa bardica: si tornerebbe immersi nella brughiera se non entrasse improvvisamente in scena la piva emiliana, mentre “Il Centauro” è impreziosito dall’ocarina.

L’ultimo passaggio è “Il Drago”, fra suoni e colori caldi e ancora dolci, in grado di conservare lo stesso enorme fascino. “Mostri e prodigi” è un disco immediato, nel senso che conquista con una semplicità rara, ma, paradossalmente, anche complesso, perché un ascolto non basta a rivelare tutta la sua bellezza nascosta fra le sue pieghe, fra i suoi intrecci e nelle evoluzioni delle sue otto piccole chicche. (Piergiuseppe Lippolis)