BICCOBA'  "Supernova (An elettrical connection between planets)"
   (2021 )

Esordire con un disco di questo tipo significa aver operato una scelta musicale ed estetica ben definita... ci troviamo di fronte a composizioni basate sul suono nobile del clarinetto (strumento peraltro molto popolare) immerso però in effetti di elettronica raffinati e ricercati.

Quanto possa prevalere la componente sperimentale, l'aspetto jazz ed "ambient" dipende dai punti di vista e dalla diversa attitudine dell'ascoltatore. Certamente si esce dai canoni tradizionali del ritmo e della melodia, destrutturandoli ed entrando in un susseguirsi di tracce che portano in un immaginario climax di emozioni e suggestioni.

D'altra parte l'autore è stimolato dalle colonne sonore di Dario Argento ed ispirato dal lavoro di Tony Scott, uno fra i più grandi clarinettisti di tutti i tempi, precursore fra l'altro del genere new age... Nell'ascolto occorre tenere presente la mancanza di riferimenti strutturali armonico/melodici, e lasciarsi condurre dal grido, il sussurro, l'evocazione, l'affermazione del suono del clarinetto sospeso in questo sapiente e tecnologico "tappeto" elettronico.

Ho sperimentato anch'io una nuova forma d'ascolto all'interno di una stanza buia totalmente insonorizzata, e devo dire che porta un certo effetto ma a tratti anche una certa pesantezza ed amorfità... (qualche metrica e dinamica non ci starebbe male...).

Tre le tracce che destano maggiormente la mia attenzione, e cioè la 2 (''Face''), la 6 (''Parc'') e la 8 (''Varium''). (Roberto Celi)