LIBERTANGO 5TET  "Point of no return"
   (2021 )

Il Libertango 5tet è un gruppo musicale siciliano con ben 29 anni di esperienza alle spalle. Presentano il loro album ''Point of no return'', un lavoro di 10 tracce molto ricche musicalmente e piene di influenze musicali.

La band considera l’ultima composizione come l’opera della definitiva maturazione, e ascoltando le varie track concordo appieno con la loro considerazione.

Il viaggio si apre con ''Five or four tango'', un brano ricco di contrappunti musicali e d’influenze che vanno appunto dal tango al jazz e alla fusion: fisarmoniche e soli di chitarra elettrica si dividono i loro spazi con una sezione di fiati a sostenerli, il tutto accompagnato da una batteria ricca e dinamica che detta magistralmente i tempi e le atmosfere del brano.

Segue ''Point of no return'', un brano che danza veloce e costante. Chitarre classiche e contrabbasso restano sullo sfondo per lasciare spazio alla fisarmonica e ai flauti che tra melodie e assoli narrano attraverso le loro note pensieri di libertà e spensieratezza, forse l’essenza di questo quintetto.

Arriviamo dunque ad ''I’ll be there'', secondo singolo estratto (il 1° era stato "Alysia's dance") arricchito per l’occasione da un gruppo d’archi di 12 elementi. Viene lasciato al pianoforte il ruolo di cantastorie, ci parla di una dolorosa perdita che è e resterà sempre incolmabile ma, tuttavia, può essere un monito, una scatola dei ricordi nella quale trovare conforto quando ci si smarrisce e ritrovare la bussola, perché in fondo, mai nessuno se ne va veramente. Tutto questo è stato magistralmente trasmesso in musica per restituirci indietro una traccia intensa e toccante.

''Alysia’s dance'' ci prende per mano e ci trascina al centro della sala a ballare con lei tra divertimento e leggerezza i problemi sembrano sparire. ''Three lights'' è un break, lento e riflessivo, arpeggi su corde di nylon sussurrano dolcezza.

''Three brothers'' mi ha fatto ricordare Frank Sinatra. Jazz liscio senza ghiaccio e walking bass da sala, godo nell’ascoltarlo, figuriamoci a suonarlo! ''Mal d’Afrique'' e ''Dott. Thomas'' spengono lentamente l’entusiasmo della traccia precedente portando l’ascoltatore a sonorità più calme e personali, raggiungendo il punto estremo in ''Life and Death'' parlando attraverso ritmiche ondeggianti come il mare della dualità tra la vita e la morte.

Questo concept strumentale si chiude con ''Tango for Sigfred'' che si apre come se fosse una marcia militare per poi passare subito ad una jazz/fusion impazzita con la chitarra elettrica ad eseguire apprezzabili scale note e lanciare le melodie per le varie fasi del brano, concludendosi all’unisono con gli altri strumenti.

Le considerazioni finali non possono essere altro che positive, è un album che si ascolta volentieri e non annoia mai. Il Libertango 5tet è composto da musicisti molto in gamba ma soprattutto con un’ottima vena creativa e originale maturata durante la loro carriera, che come il vino invecchiando migliora. (Silvio Mauro)