MARC YSAYE  "Back to Avalon"
   (2022 )

A oltre quarantacinque anni dall’inizio della sua esperienza con i Machiavel, molto probabilmente la più influente band prog belga di tutti i tempi, il batterista e adesso cantautore Marc Ysaye ha debuttato con un lavoro solista, “Back to Avalon”, che ha visto la luce al tramonto dell’anno appena terminato.

L’album comprende otto inediti, sei dei quali scritti in compagnia di Christophe Pons, due da Piet Goddaer, più la cover di “Bitter Creek” degli Eagles. Musicalmente, il disco spazia tra un ispirato rock d’autore e tracce di new wave anni Ottanta, senza disdegnare ricami blues e una costante attenzione alla melodia.

Se per il suo lavoro solista Marc Ysaye ha consapevolmente scelto di non cercare soluzioni particolarmente innovative, impressiona la qualità compositiva di tutti i brani in scaletta, figli di ispirazione ed esperienza assolutamente invidiabili.

È fulminante l’introduzione, con l’eleganza educatissima di “The Night Is Done”, espressa negli intrecci chitarristici e in un ritornello misurato e tecnicamente ineccepibile, e poi una titletrack dolce, che penetra con facilità sottopelle.

Nella fase centrale, invece, “What I Deserve” si presenta come un blues d’autore da colonna sonora, “The Lonely Road” mostra qualche sottile venatura country, prima degli arpeggi melliflui di “Sing for Everything”, mentre “Get It On” appare più muscolare.

La cover di “Bitter Creek” ridà lustro a un pezzo poco popolare di una band ben nota al grande pubblico, anticipando il blues rock elettrico di “Rollin’ Machine” e la conclusiva “Song for A”, strumentale delicata e leggermente rarefatta, da cui traspare, ancora una volta, tutta la qualità compositiva di Marc Ysaye.

“Back to Avalon” è un album davvero ispirato e riuscito, che richiama la tradizione in una maniera talmente efficace da rendere certi suoni piacevolmente contemporanei. (Piergiuseppe Lippolis)