BRYAN ADAMS  "So happy it hurts"
   (2022 )

Diventato un fotografo di successo (a lui si deve anche il calendario Pirelli 2022), Bryan ha per qualche tempo rallentato la produzione musicale. Torna all’antico amore con questo ''So Happy it Hurts'', e devo dire ne siamo tutti felici.

Maiuscolo esponente del suono americano degli anni '80, magnifici esempi del suo talento sono ''Run to you'', ''Heaven'', ''Have you ever really loved a woman?'', ma è con la colonna sonora del Robin Hood di Kevin Kostner che il grande pubblico italiano lo (ri)scopre e lo adotta come rocker preferito degli anni '90.

Dopodiché la sua stella italiana si spegne un pochino, mentre nel resto del mondo la carriera avanza spedita e passa da quella di cantante a, come detto, quella di cantante-fotografo, facendosi notare per la bellezza delle proprie foto.

''So Happy it Hurts'' si apre con un bel rock di ampio respiro ottimamente mixato, la title track ''So happy it hurts'', che scorre piacevole (alzate bene il volume!), è l’introduzione di un album che risulta ben bilanciato, diviso tra singoli energici e altri che rallentano un poco in ritmo. ''You lift me up'' ne è un esempio, avercene… apprezzate a 2:18 l’uso delle corde e la qualità della registrazione.

Si scende un pochino verso il low-fi nella super country ''I’ve Been looking for you'', vecchio stile con... stile. Sono rimasto colpito dalla durata dei brani, veramente brevi, alla moda dei tempi, non nascondo che un filo mi ha dato fastidio. Poi però arriva ''Kick Ass'', e arriva infatti il calcio nel sedere che si aspettava: dopo uno scenico intro recitato dal Monty Python John Cleese, Bryan si scatena alla grande e ci regala 5:37 di chiaro esempio di rock 2022, che pesca nel passato reinventandolo, divertentissimo.

Si rallenta un poco e si passa a brani più “tradizionali”, mi piace molto ''Just like me, just like you''. Il disco si chiude con una ballad: ''These Are The Moments That Make Up My Life'', e questo disco potrebbe essere uno di quelli. Bello! Un rock che non guarda al proprio passato, ma al passato strizza un occhio e ci proietta avanti.

Peccato solo le radio italiane suonino altre cose, e questa è anche un poco colpa mia... (Marco Camozzi)