TÜLAY GERMAN & FRANÇOIS RABBATH  "Homage to Nazım Hikmet"
   (2022 )

Dopo la ristampa della loro prima collaborazione, uscita l’anno scorso, arriva oggi, per l'etichetta tedesca Zehra Music, quella del lavoro successivo del duo: ancora una volta al fianco di François Rabbath, Tülay German celebra qui, in un’incisione che risale agli Anni Ottanta, uno dei maggiori poeti turchi del 20° secolo, Nazim Hikmet, in un album affascinante e magico, e la musica turca in generale. La straordinaria voce di German dialoga in maniera serrata e affiata con il sempre virtuoso e versatile Rabbath, turcofilo, qui al saz e al double bass, e il connubio dei due è sensazionale e redditizio.

Nella loro lunghissima e brillante carriera, era naturale che Tülay German e François Rabbath avrebbero incrociato i loro percorsi. Lei, turca, studiosa della musica tradizionale del suo paese e fortemente ancorata alla sua cultura; lui, nato in Siria, da sempre interessato al mondo turco e alla sua musica. Dopo la loro prima, fruttifera collaborazione, il duo si dedica a un omaggio a Nazim Hikmet, magistrale poeta turco del secolo scorso, che incide negli Anni Ottanta. Homage to Nazım Hikmet consiste principalmente di tradizionali aşik e di poemi di Hikmet intonati sopra l’accompagnamento di Rabbath, caldo e coinvolgente.

Le atmosfere che il lavoro presenta sono variegate e solenni, gli arrangiamenti e le musiche curati e coerenti con il materiale eseguito, il risultato di certo non semplice da afferrare e da apprezzare al primo ascolto: la complessità della materia pretende un piccolo sforzo in più da parte dell’ascoltatore. Che si tratti della monodica e spiazzante melodia di “Haspisteler Ama”, che ci si trovi di fronte alla ipnotica e mozzafiato “Onlar”, che ci si imbatta nell’aulica e spiazzante “Hekimoğlu”, ciò che è certo è che la voce levigata e totalizzante di German entra nelle viscere e lascia sbigottiti; l’accompagnamento musicale di Rabbath è altrettanto azzeccato, risultando il perfetto – direi l’unico – contraltare alle frequenze ondulatorie dello splendido cantato della German.

In meno di quaranta minuti, dunque, Homage to Nazım Hikmet offre la possibilità di scrutare a fondo nello scrigno dei due artisti, le cui idee di musica qui si completano e si intrecciano nella maniera più spontanea e dinamica possibile, rendendo impossibile, in questo connubio, il pensare a una parte senza l’altra, che diventa, evidentemente, ragione stessa della altrui esistenza. Una poesia cantata, insomma, proprio come il titolo, e l’omaggio che esso rappresenta, sottintende da subito. (Samuele Conficoni)