GIORGIA ZANGROSSI  "Sono"
   (2022 )

Al suo primo album in carriera, Giorgia Zangrossi racconta, con "Sono", l'introspezione delle donne. Perché ''Sono'' non è soltanto la prima voce singolare del verbo essere: dunque esistere, ma è anche un plurale riferito al modo di rapportare la propria esistenza con quelle degli altri.

Con una voce capace di narrare, esplorare e condividere, l'artista presenta il giusto modo di combattere per un ideale, di analizzare il perché di una scelta e la rivela come un parlare che non ha giri di parole o mezze misure, bensì giunge diritto al cuore, e fa sì che le anime diverse divengano affini.

Nelle quindici tracce che costituiscono ''Sono'', Giorgia Zangrossi si avvale della preziosa collaborazione di Paolo Capodacqua, che le ha donato la sua "I nidi degli uccelli" (originariamente presente nel suo disco ''Ferite&Feritoie''), e di Gigi Marras, autore di quattro brani (ed arrangiatore di tutto il disco), mentre i restanti dieci sono tutti episodi attribuibili alla cantante. ''Sono solo una cicala, questo è quello che so fare, regalare alle persone una piccola emozione è la mia felicità'', la confessione di Zangrossi, fatta con raffinatezza, palpabile intensità emotiva e (perché no!) anche un pizzico di positivita', per mettersi alle spalle quel periodo passato che sembra ancora presente.

Dentro questo disco una identità che non è legata a nomi o connotati, ma all'esperienza della vita di ognuno. Così come recita "Il sogno che non c'è", questa bellissima ballad in cui il più grande desiderio è quello di radicare l'amore: ''seguire le tue frasi che scivolano lentamente su di me, dalle tue labbra stanche, ed ubriache di dolcezza, e dolci di stanchezza e briciole di te". Ritmica e riflessiva, ''l'amore sguardo già proteso a quello che si potrebbe fare in futuro".

''Il potere alla fantasia'' è una canzone che penetra ancora maggiormente l'universo della femminilità, si permea del ricordo "del fruscio delle canzoni dal tuo nuovo giradischi, aria di emancipazione, c'era solidarietà: Anna bacia quella piazza, sarò la tua libertà" (citazione, quest'ultima, del grande Claudio Lolli). Si compone il mosaico creativo che si veste sempre di eleganza, di connubio, di slancio: così come recita il messaggio de "Le parole di Milena", proteso all' approvazione del senso del passare, comune a tutte le canzoni di Giorgia, ''scrivendo canzoni e romanzi per rendere il futuro fortunato. Perché allora eravamo giovani e santi, e tutto quello che doveva essere detto, non fu detto". (Leo Cotugno)