AFTER US  "Breaking the dark"
   (2022 )

Se devi comprare una nuova auto che ti porti da qui a lì con poca spesa, che non dia pensieri, che parta in qualsiasi condizione, non preoccuparti dell'estetica, e ne troverai parecchie anche nell'usato. Il lavoro sporco lo farà egregiamente ma non potrai chiederle niente di più.

Altrimenti se ti pungesse vaghezza di avventurarti su per le cime dell'aspetto, dell'immagine, dello status symbol, ti potresti perdere in una selva di linee sghembe, sgraziate, spesso frutto di copia incolla oltre che, ovviamente, di un lavoro spesso mal pagato anche se specializzato.

Pochissime in circolazione nel nuovo le auto iconiche, capaci di dare emozioni, di rimanere non solo quali segni del proprio tempo ma di precorrere il futuro oltre l'anonimato. Personalmente, il Defender di Land Rover e la TT prima serie di Audi potrebbero valere la pena, anche se purtroppo non posso permettermi neanche una bicicletta.

Lo stesso avviene nella musica, dove però il compito delle note non è il mero trasporto ma l'accompagnamento di chi ascolta oltre o dentro la mera realtà. Tanti artigiani in circolo, tante energie, per carità tanta buona volontà, ma per spiccare il volo ci vuole altro. Ed arriviamo al caso in questione, la miscela di hard rock internazionale e musica melodica proposta dagli After Us, che nell'ultima canzone di ''Breaking the dark'' mandano nel mondo l'unico guizzo identitario in un tappeto sonoro per il resto teso a produrre sbadigli.

Questi francesi, nati solo nel 2019, hanno ancora molta strada da fare per trovare un sound originale capace di indignare, spaccare, dire la sua senza annoiare. Il comunicato stampa promette che la testa e i piedi non potranno non muoversi al cospetto di queste melodie e di questi ritmi, ma sarà un'ischemia in corso nel vostro affezionatissimo, sarà il caldo di questa rovente estate di guerra e di recessione e povertà, ma proprio non avviene. Di ben altra musica hanno bisogno le nostre orecchie.

Peccato perché la voce di Celine Himmer (che scrive anche i testi), se adeguatamente coltivata (ossia educata e prodotta), potrebbe fare faville ben oltre questi recinti di asfittici coretti. Di Evanescence e Roxette e affini abbiamo già pieni gli hard disk. Anche no grazie. (Lorenzo Morandotti)