DANCEMALORA  "Dancemalora"
   (2022 )

Credo che il coraggio di osare sia, in generale, un bel segno caratteriale che ricerca qualcosa che esuli dal dozzinale e dall’ordinario e che, spesso, porta a scoprire nuovi ed impensabili orizzonti e potenzialità. Se poi, questo aspetto viene applicato in musica, le bands che perseguono l’iniziativa possono andar fiere che la voglia di proporre risvolti inediti testimoni passione ed onestà.

Oggi, chiamo in causa il collettivo catanese dei Dancemalora, che rispondono all’appello con il nuovo album eponimo, caratterizzato da 8 brani nei quali anelano la volontà di scandagliare recondite angolature di alt-rock, noise e qualcos’altro d’insolito.

Nati nel 2015 dalle spore degli Arkham Asylum, i due componenti originari Alberto Finocchiaro e Marco Galati han dato vita ad un combo, fortemente candidati a riscuotere applausi a scena aperta per ardore ed impegno compositivo.

Ovvio, che “Dancemalora” non possa abbracciare il nazional-popolare ma, per una bella fetta di veri intenditori, quest’album pulserà come un quasar uditivo, illuminando orecchie e voglia di estraniarsi col botto.

Chitarre acide sfondano il portone della tracklist in un’esaltante giro vorticoso di noise, sulla scia del Teatro degli Orrori, mentre “Golia” giganteggia con velluto estraniante very strange. E’ una piccola tregua, un respiro avaro di quiete e pacatezza poiché già marcia l’incubo di “Greta” a riportarci sull’attenti, per non esser fagocitati dentro le distorte fauci di “Il pescecane”.

Si diceva del coraggio, no? Ebbene, per scegliere come singolo la noise-ballad “Berlino” i ragazzi ne hanno avuto eccome, fegato da vendere! Eppure, alla lunga, funziona eccome... E t’accorgi che, forse, effettivamente è l'episodio che si ficca prima in testa, anche se resta il mistero del perché l’abbiano titolata cosi: comunque riconoscenti verso una città fortemente stimolante? Fatti loro… a noi interessa che non si disperdano nel “Blu” che incalza come un forsennato, in un mèlange tra Verdena e Massimo Volume.

Infine, la cheta “Accanto a te” è l’edulcorante predecessore della nevrotica closing-track “Solo tu”, come se i Subsonica si dessero al post-punk, a braccetto con i Super Elastic Bubble Plastic. Dopo tanto sudore è giusto che i Dancemalora non abbiano prolungato, più del dovuto, un album vistosamente potente, vigoroso, graffiante, deputato a sopportar meglio il peso dell’inquietudine esistenziale. Grazie! Ci voleva... (Max Casali)