SUPASONIC FUZZ  "Cobracadabra"
   (2022 )

Duri e puri! Questo mix di stoner, hard rock e psichedelica rende i SupaSonic Fuzz una band di duri e puri. Il trio ha pure i nomi da gang: Martin, Pixo e Steva, il primo a chitarra e voce, Pixo a basso e cori, il terzo alla batteria.

Nel loro nuovo disco “Cobracadabra”, uscito per Orzorock Music, il sound è personale e riconoscibile, costituito da riff granitici e una voce roca di Martin particolarmente potente, doppiata più volte da Pixo. In certi momenti, come nella titletrack che apre il disco, sembra di ascoltare nientemeno che i Motörhead. Il brano a metà fa un breakdown, per poi ripartire rapido, verso l'assolo di chitarra col wah-wah.

“Give me your blood” accelera i bpm in una corsa hard rock, che poi si trasforma in shuffle. Quest'ultimo è un ritmo terzinato che sembra essere prerogativa della band; tornerà in “Magura Goose” e in “Skull River”, dove le voci esordiscono sulle pause della strofa, in pieno stile rock'n'roll.

Ancora più rapidi ed energici in “Rust in mud”, vengono raggiunti dall'ospite Boggio Nattero in due pezzi centrali, con la mitica slide guitar e le sue tipiche “tirate”. In “Pork Chop Express” apre il brano, dandoci quei tipici feels di uomo solo nel deserto. Poi si avvia in una sorta di hard blues. Aspettate, hanno suonato al campanello, vado a vedere: sono gli ZZ Top! Prego, entrate pure! E Billy Gibbons apre la maniglia con la barba.

Invece, l'altro brano con la slide, “Echostorm”, ha una partenza in direzione quasi doom, à la Black Sabbath. La voce qui si rivela duttile, canta in maniera più pulita rispetto che negli altri brani, e con tanto vibrato. La digressione centrale ci ricorda le coordinate psichedeliche dei SupaSonic Fuzz (come sarà in maniera più marcata nella ghost track), e il finale “Black Ivy” ci mantiene in questo fronte “lento” e trascinante, fino alla ripartenza a metà. Con “Cobracadabra”, la band conferma di avere un sound di presa immediata, che può mettere d'accordo i rocker più giovani, i papà... e anche i nonni! (Gilberto Ongaro)