DEAD CAT IN A BAG  "We've been through"
   (2022 )

I Dead Cat In A Bag tornano con il loro quarto album ''We’ve been through'' ma, forse, definirlo album è un po' riduttivo.

Tra musicisti (me compreso) si è spesso spietati nel dare giudizi quando qualcuno ci ricorda troppo ‘quel cantante lì’ o ‘quel genere lì’, spesso, ahimè, è vero: assistere ad una scopiazzatura di un “artista” perché tizio è cresciuto artisticamente (e non) nell’emulazione totale del suo idolo... ma non è assolutamente questo il caso.

Il timbro di voce del cantante non può che richiamare le vocalità di Tom Waits, ma se si ascolta bene, si colgono delle sfumature di Leonard Cohen. Se dovessimo chiudere gli occhi e dovessimo immaginare Tom alla voce, diremmo sicuramente una roba del tipo: “Che fottuto genio”. E invece no, sono i Dead Cat In A Bag i geni, ma ovviamente per arrivare ad un inciso così di spessore c’è un background artistico dietro importante, un percorso di maturazione che porta al frutto più bello.

Scusatemi, ''We’ve been through'' non è solo folk-rock e non sono solo le sonorità di Waits, c’è tanto, molto di più. Le 10 tracce sono come un film di Sergio Leone con sfumature di Tarantino (ovviamente con tanto di Ennio Morricone), e raccontano una storia: decadenza e ascesa, l’umanità nella sua collocazione più antropologica, spoglia.

C’è tanto teatro in questi brani per come sono rappresentati musicalmente e raccontati; nonostante ciò, il tutto s’impreziosisce di un ospite speciale al basso nel brano ''The Cat Is Dead'', ovvero il leggendario Gianni Maroccolo (ex CCCP, Litfiba, CSI), che sono sicuro si sarà divertito e avrà apprezzato questo gruppo di artisti con la A maiuscola (e se te lo dice uno come Maroccolo, voglio dire!).

In questo album si respira arte e completezza, difficile da trovare, preziosa da conservare. Perdere la scoperta di queste canzoni sarebbe un attentato alla musica, quindi correte ad ascoltarli! (Silvio Mauro)