COMECARBONE  "Brucia"
   (2022 )

Al suo primo album da solista, il musicista agropolese Comecarbone va ad esplorare tutti i confini del suo essere: forza, sincerità e grande senso del divenire in questo "Brucia" che, come l'artista stesso definisce, si riflette nell'essere "come carbone". Brucia liberando una intensa energia prima di trasformarsi in cenere.

Dentro sono connotate le due nature di questo interessantissimo ragazzo, da un lato l'anima votata al rock, molto simile per stile a quello dei Negrita, e dall'altro un animo variegato che pesca nel cantautorato, nell'alt rock e nel prog.

''Brucia'' è il primo album ed è una produzione di indubbio spessore, una grande impronta che si annida dentro a ricercare attraverso schemi ben definiti. Il disco è costituito da 6 brani, iniziando dalla ballad acustica ''Vorrei'', quattro minuti in cui si volge al credere, ciò che ci porta dinanzi ad un bivio, il lato debole dello scivolare "entro labirinti mistici indifferenti" e dall'altro quello indomabile, il vedersi pronto a ''guardare in faccia allo specchio che riflette solo i nostri difetti".

È sicuramente il brano più introspettivo dei sei che compongono il disco, ventidue minuti che toccano il rock puro di ''Prima di perdersi'', in cui si avverte già dalle prime battute cadenzate la mano di Michele "Mico" Argirò, che ritroviamo anche nella suggestiva "Da quando distruggi, da quando crei". La chitarra e la batteria in un abbraccio che espone la volontà: conoscere il dolore, conoscere l'odore ed entrare nelle profondità.

Il prog è un altro confine musicale che Comecarbone va a raggiungere, lo fa ne "La cattedrale di Notre Dame", il brano che per primo ha introdotto alla uscita dell' album. In questa traccia tutto è effetto, dal rumore dell'acqua di un rubinetto ad un divano spostato in un angolo. "Quello che vedi è quello che ho, quello che senti è quello che so".

Dentro ''Brucia'' c'è la necessità pregnante di essere sé stessi, sempre. Senza mai rinunciare alla contaminazione di cui l'artista sente viva la presenza. Ascoltando questo album cogliamo una storia affascinante che non è fantasia ma ricostruzione di vita, che ci invita a mettere via per sempre fragilità e ripensamenti e dipingere le pareti immaginarie anche con frasi che non si ricordano più.

Il disco è forte ed aiuta a scoprire il coraggio interiore che magari non sapevamo più di avere, proprio come carbone: bruciante con intensità. (Leo Cotugno)