AMETHYS  "A new dawn"
   (2022 )

A oltre dieci anni dall’ultimo lavoro in studio (“Gallery of Lives” del 2011), sono tornati i francesi Amethys. Il nuovo disco si intitola “A New Dawn” ed è il quarto di una storia iniziata venticinque anni fa a Bordeaux, comprende undici brani e riparte da una consolidata formula heavy metal incentrata intorno alla voce femminile di Lucile Jon, ma porta con sé anche qualche elemento di novità.

Il quartetto ha, infatti, aperto la propria proposta artistica a soluzioni sinfoniche ed elettroniche che hanno reso il sound meno “puro”, ma anche più personale. A “Ouverture - Riverside” spetta solo il compito di inaugurare il ritorno degli Amethys: la lunga intro di “Wasting Away” fa il resto, poi il brano scivola fluido su una struttura composta riff robusti e ricami classicheggianti.

“Child of Light” è l’esempio principale di un nuovo corso, con le chitarre meno centrali e un’impostazione generalmente più melodica, qui in un’atmosfera rarefatta. Ad approdi simili giunge “The Memantine”, uno degli episodi in cui meglio si integrano un’anima metal, rappresentata dalle linee di chitarra, e un’ambientazione dilatata, dove gli elementi sinfonici possono trovare perfetta espressione.

Qualche passaggio più muscolare, comunque, non manca: “Soldiers of the Sea” e “Before and After” sono i due momenti più puramente metal di un disco che, forse, non scalderà i cuori dei più puristi, ma che apre traiettorie nuove, per quanto non del tutto imprevedibili, per Lucile Jon e soci. (Piergiuseppe Lippolis)