CONGOTRONICS INTERNATIONAL  "Where's the one?"
   (2022 )

Provando ad ascoltare questo disco–torta, senza informarsi su nessuno dei 28 musicisti presenti, si rischia di disorientarsi nei sapori! Ci vuole qualcuno che ti prenda per mano, e che ti spieghi la ricetta. Sono qui per questo!

Prendete:
– i Konono No 1, band congolese che usa strumenti tradizionali, come gli ikembe (detti mbira nello Zimbabwe, e kalimba nel resto del mondo) e li elettrifica, assieme a percussioni ottenute da materiali di scarto, più chitarre elettriche, e voci.
– i Kasai Allstars, che restano più legati alla tradizione in senso stretto; si possono vedere performance esaltanti come questa: https://www.youtube.com/watch?v=WUW2Bk4VTCg. Per questi due gruppi, usciti negli anni '00 in Occidente, concepirono il termine “Congotronics”, per le loro contaminazioni. Ci siete fin qua? Andiamo avanti. Aggiungete:
– I Deerhoof, band californiana orgogliosamente strana dal 1994, nel puro spirito indie-rock.
– Gli Skeletons, band da Brooklyn e New York, che unisce afro-funk, art-rock, folk orchestrale...
– Juana Molina, cantautrice indie folktronica. Cioè, folk indietronica, insomma avete capito, sperimentale, e sta a Buenos Aires.
– Wildbirds & Peacedrums, un duo svedese voce – batteria e percussioni. Niente armonia, solo voce e ritmo.

Ora che avete i 6 ingredienti, mescolate, amalgamate, aggiungete prove generali a Bruxelles quanto basta, ed ecco i Congotronics International, questo super–supergruppo, che per la belga Crammed Discs mette in frigo a raffreddare il materiale, e fa uscire il disco–torta “Where's the one?”. Il titolo fa riferimento all'esito poliritmico che molti dei pezzi presenta: a volte, non si capisce dove sia il battito principale, tante sono le intersezioni ritmiche, e tante le soluzioni diverse che si snocciolano nei 23 brani (21 + 2 bonus tracks).

Inutile cercare di spiegare chi sta facendo cosa; anzi, è proprio quello lo scopo di questo ambizioso progetto: dare vita ad una musica collettiva, dove vengano meno i personalismi. Per realizzare i brani, gli artisti si sono spediti demo in giro per il mondo, ognuno dal suo punto di partenza, e arricchendo via via di spunti le tracce. Dunque, che musica è questa? La musica dell'umanità riunita, nel suo caos organizzato, rappresentando soprattutto le proprie molteplici istanze di avanguardia. Volete assaggiare una fetta? Ma venite a stomaco vuoto, perché riempie! (Gilberto Ongaro)