FEDERICA LORUSSO  "Outside introspections"
   (2023 )

Questo "Outside Introspections" rappresenta l'esordio discografico prodotto da Federica Lorusso, pianista, vocalist e, dato che ha scritto tutti i pezzi, compositrice eminentemente jazz...

Ancor prima di passare all'ascolto ho ravvisato nei suoi cenni biografici un percorso tanto coerente quanto emblematico: infatti questo debutto come solista arriva dopo anni di studio ed esibizioni internazionali, partecipando e collaborando con numerosi artisti (Fabrizio Bosso ed Eric Ineke fra gli altri...). Mostrando fin da piccola uno spiccato talento, inizia gli studi musicali anche supportata dalla famiglia e compie una scelta chiara e consapevole lasciando l'Italia e trasferendosi in Olanda dove studia pianoforte jazz presso il conservatorio de L'Aia...

Il travaglio emotivo può innescare tensioni in questi casi, ma è solo la determinazione originata da una vera passione artistica che ti fa volare alto... eh sì, perché, senza nulla togliere alla scena italiana, il migliore luogo in Europa per studiare, coltivare e crescere il linguaggio jazz è proprio quello in cui Federica è approdata.

Il discorso sarebbe lungo ed articolato ma, per storia, tradizione, apertura mentale e condizioni logistiche, Amsterdam la si può definire una delle capitali mondiali della musica jazz, un terreno molto fertile dove attecchire per chi ha le idee chiare...

Lo posso testimoniare in modo diretto avendo trascorso là diversi mesi in un mio recente passato (ci torno ancora sempre quando i tempi lo consentono...). Tanti locali dove ascoltare artisti fantastici ed alla mano... Il Bimhuis, tempio posato sulla Terra da sapienti entità aliene, e quel Conservatorium Van Amsterdam i cui corridoi ho visitato diverse volte e dove Federica Lorusso ha registrato il suo CD.

Musicisti tutti italiani per il suo ensemble formato, oltre che da piano e voce, da sax, contrabbasso e batteria. Siamo in presenza di un solido ed equilibrato jazz che si potrebbe definire "classico" per molti aspetti. Timbrica, struttura dei brani, progressioni armoniche, il tutto non ci porta su terreni sperimentali.

La scrittura e la vena compositiva della nostra solista peraltro emergono nella loro originalità e modernità. Il tocco pianistico si rivela veloce, fluido e deciso. Il dialogo con il sax, altro strumento protagonista, è naturale e non crea fratture... a tutto ciò si aggiunge come quinto strumento in alcuni brani la voce cristallina e modulata di Federica, con vocalizzi melodici sia in solo che in simultaneo.

Il brano, a mio avviso, più rappresentativo è il terzo: "What do I hear?", dove tutti gli elementi citati si riconoscono e si fondono in un mix veramente notevole... Altre tracce molto significative sono la n°4 "Just go ahead" (che evoca un leggendario gruppo prog-jazz) dove si può percepire quanto sia veloce e cadenzato il tocco pianistico della nostra artista, e la n°2 "Pensieri di una notte di luglio", in cui arriva una nitida vocalità che ricorda Mina!

Tutti i brani sono di valore. Talvolta si avverte una certa ridondanza del sax e la mancanza di qualche assolo di batteria, comunque si tratta di musica di alto livello. Voto 7 e 1/2. (Roberto Celi)