CLAUDIA CRABUZZA  "Grazia, la madre - Omaggio in musica a Grazia Deledda"
   (2023 )

Non è facile realizzare un progetto dedicato ad un premio Nobel, non è facile musicarlo, non è facile scriverlo e non è facile renderlo all’altezza. Se per tutte queste cose potrebbe bastare uno studio approfondito (col tempo che ci vorrebbe), per scrivere ed elevare un inciso del genere c’è qualcosa che nessun libro o qualcuno possa insegnarti: sentire l’opera come propria, quella o la senti o non la senti, e in questo Claudia Crabuzza è maestra nel restituire la voce di altri attraverso la propria, come se riguardasse appunto lei stessa.

Devo dire che la mia terra (la Sardegna) ha sempre sfornato artisti di altissima qualità, penso ad Iosonouncane, Paolo Angeli o Salmo, e Claudia non fa eccezione. Per chi non la conoscesse, Claudia Crabuzza è una cantautrice sarda con oltre 20 anni di carriera alle spalle, forse qualcuno la conosce per essere stata per 2 anni la voce dei Tazenda oppure per la sua band Chichimeca.

In questo cd-book si rende omaggio al premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda, e cito: «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano». Insieme a Rita Levi-Montalcini, rappresentano le uniche 2 donne italiane a vincere questo prestigioso riconoscimento.

Crabuzza ha plasmato il piccolo mondo delle origini in un racconto universale di emancipazione al femminile, ma la cantautrice non è nuova nel raccontarsi in tematiche socialmente impegnate, ha già cantato Gramsci, Victor Jara, Pino Piras e Violeta Parra. Quest’opera è composta da 11 tracce che abbracciano vari sentimenti, suoni e immagini. Si alterna l’italiano al sardo, dal pop/folk (che da lontano mi ha ricordato Alan Sorrenti) alla musica sarda, ma anche del puro cantautorato, accompagnato il tutto da melodie intelligenti, cori giusti, e da un grandissimo gusto compositivo, frutto di chi la sensibilità musicale la vive sulla propria pelle da tanto tempo.

Su questo, oltre a Crabuzza, un plauso va a tutti gli artisti e collaboratori che hanno contribuito alla realizzazione di questo inciso che va oltre lo straordinario, perché qui c’è tutto, anzi di più: arte, storia, letteratura, musica, interpretazione e sociale. Un’opera che non può passare inosservata ma che, viceversa, va scoperta e riscoperta non solo oggi, ma anche domani. (Silvio Mauro)