FRUUPP  "The prince of heaven's eyes"
   (1974 )

I Fruupp si formano all’inizio degli anni settanta a Belfast intorno alla figura del chitarrista cantante Vince Mc Cusker, veterano della scena rhythm and blues irlandese e produttore dei Them di Van Morrison. A lui si uniscono il bassista cantante Peter Farrely, il tastierista Stephen Houston ed il batterista Martin Foye. Il loro debutto sulle scene risale al 23 giugno del 1971 quando, facendo da gruppo spalla a Rory Gallagher in un concerto all’Ulster Hall di Belfast, riscuotono un discreto successo.

Per più di due anni girano instancabilmente per l’Inghilterra, il Galles, la Scozia e l’Irlanda, tenendo un nutrito numero di concerti ed accrescendo di volta in volta il proprio seguito. Nel Luglio del 1973 i Fruupp ottengono un contratto discografico con l’etichetta Dawn Record, e dopo pochi mesi esce il loro primo lavoro dal titolo ''Future Legends'', un esordio all’insegna della fantasia e del romanticismo in puro stile prog sinfonico.

L’album contiene brani molto ben costruiti ed arricchiti da rilassanti episodi orchestrali, dove i violini in particolare hanno modo di raccontare con delicatezza le loro storie innalzandosi appena al di sopra del soffice tessuto sonoro. ''Decision'' e ''Graveyard Epistle'' sono notevoli episodi nella più classica tradizione romantico progressive, saturi di variazioni ritmiche e di atmosfere rilassate.

A questo punto l’attività concertistica dei Fruupp si intensifica e li vede protagonisti anche in alcune parti dell’Europa continentale dove vengono accolti con entusiasmo. Sulla scia di una crescente popolarità il gruppo incide nel 1974 ''The Seven Secrets'', il quale contiene ottimi brani ben rappresentati dalle cavalcate progressive di ''Garden Lady'', ''Wise As Wisdom'', ''Decision'', ''Lord Of The Incubus'', ma è con l’eterea e incantevole ''Three Spice'', una autentica carezza sonora dove melodia e poesia fanno a gara per trasmettere emozioni, che l’album raggiunge l’apice del coinvolgimento.

Sempre nel 1974 i Fruupp pubblicano il loro capolavoro, questo ''The Prince Of Heaven’s Eyes''. L’album ottiene risultati assai lusinghieri e rappresenta sicuramente il momento di maggiore creatività della band. Tutti i brani sono perfettamente cesellati e posti a corollario di una musica affascinante e contrassegnata da una efficace attenzione a fattori quali omogeneità e linearità, tradotti in sintesi in quella quiete espressiva marchio di fabbrica della band. Spiccano tra questi l’iniziale ''It’s All Up Now'', ''Prince Of Darkness'', ''Anne Austere'', ''Crystall Brook'' che offrono momenti di autentico feeling grazie alla loro raffinata e gentile struttura armonica.

Dopo questo aureo periodo costellato da ulteriori consensi on stage, il tastierista Stephen Houston abbandona i compagni per motivi religiosi, ma egli viene prontamente rimpiazzato da John Mason. Con questa formazione i Fruupp registrano nel 1976 un nuovo album dal titolo ''Modern Masquerades'' che, sebbene si tratti di un ottimo lavoro, non incontra alcun successo di vendite e fa sprofondare il gruppo nell’anonimato. Il momento magico era ormai trascorso, la barbarie punk bussava alle porte e la moda imponeva musicisti incapaci di suonare purché disposti a fare un gran casino, e non soltanto con gli strumenti. Per i Fruupp, musicisti sensibili, fantasiosi e raffinati, che esponevano le loro composizioni in “punta di piedi”, era arrivata l’ora dello scioglimento; il fracasso punk non faceva certamente per loro.

La caratteristica principale della proposta dei Fruupp si può identificare in un sound molto rilassante, sussurrato, dalle note liquide e spaziali, mai troppo aggressivo o invadente, in sostanza in una musica intensa, poetica e ricca di autentico fascino. Anche nei momenti più accelerati la discrezione regna sovrana e si avverte nitida la sensazione di trovarci immersi in atmosfere deliziosamente dilatate e sognanti.

Ad un ascolto superficiale potremmo far coincidere la musica dei Fruupp con quella di ben più noti gruppi romantico progressivi, ma in realtà essi possiedono una forte personalità che si manifesta attraverso una ben identificabile autonomia compositiva. Vince Mc Cusker e compagni non sono certamente stati dei gran geni creativi né musicisti particolarmente virtuosi, questo va detto. La forza dei Fruupp risiede piuttosto nella coralità esecutiva e nell’alto grado di coesione raggiunto, qualità specifiche che hanno loro permesso di generare una musica senza fronzoli inutili o ingombranti.

Va detto inoltre che le incisioni dei Fruupp appaiono lontane mille miglia dalle restrizioni dettate dal tempo e dalle mode, tanto che ancora oggi, a distanza di circa cinquanta anni, esse possiedono ancora quel fascino intramontabile tipico della musica “per la musica”, risultano piacevoli e dolcemente fruibili, attuali e ricche di spunti interessanti, ciò nonostante la tecnica di registrazione ed il missaggio che, invece, risultano inesorabilmente datati.

Fini cesellatori di ballate in puro stile romantico in cui esprimono il meglio, i Fruupp incantano per la loro genuina e scorrevole ricetta di note perfettamente combinate tra di loro, dimostrando che non occorre essere tecnicamente superdotati per sfoderare una grinta ed una musicalità al di sopra di ogni sospetto, semmai è importante agire in piena libertà espressiva, lontani dai condizionamenti del mercato.

Nelle composizioni dei Fruupp musica e poesia formano un corpo unico, inscindibile, prezioso, sereno come può esserlo una calda notte d’estate trascorsa all’aperto seduti sulla spiaggia ad ascoltare i segreti del mare appena sussurrati da onde stanche che solo a tratti riescono a penetrare l’immobilità del silenzio. (Moreno Lenzi)