KING CRIMSON  "The night watch"
   (1997 )

Mr. Robert Fripp si è guadagnato in tutti questi anni di onorata carriera l’appellativo di musicista geniale nonché intellettuale del Rock. La sua poliedrica stravaganza compositiva, l’indiscusso talento che ne fa uno tra i più preparati e fantasiosi chitarristi al mondo, la bizzarra creatività senza schemi e restrizioni con la quale affronta la materia sonora plasmandola a sua immagine e somiglianza, le molteplici iniziative di cui nel tempo si è fatto promotore, dovevano per forza di cose creare una distinzione netta tra il nostro e la grande massa di musicisti rock più o meno importanti e ispirati.

Lo stesso dicasi per la sua “creatura” più celebre, i King Crimson, che negli anni settanta hanno rappresentato quanto di meglio sia stato possibile esprimere a livello artistico e creativo, secondi solo ai Van Der Graaf Generator almeno per chi scrive. Autori di una musica unica, sperimentale ma emotivamente coinvolgente, erudita ma pur sempre fantasiosa, difficile ed intricata ma non per questo priva di fascino, da sempre esprimono il meglio nella dimensione “live” che consente loro di cimentarsi in incredibili e funamboliche improvvisazioni.

Questo doppio CD, registrato dal vivo alla Concertgebouw di Amsterdam il 23 novembre del 1973 ed uscito postumo anni fa per la Discipline Global Mobile dello stesso Fripp, ce li presenta nella formazione più celebre con Robert Fripp alla chitarra ed al mellotron, John Wetton al basso ed alla voce, Bill Bruford alle percussioni e David Cross al violino, viola e mellotron. Beh, quando musicisti di questa caratura si incontrano e l’intesa è perfetta, il capolavoro è praticamente cosa fatta. E ''The Night Watch'' rientra a pieno titolo in tale categoria.

L’ascolto di questo splendido album è affascinante a tal punto che risulta oggettivamente difficile stabilire delle preferenze in merito ai titoli in esso contenuti. Ogni brano infatti costituisce un prezioso gioiello il quale, pur brillando di luce propria, fa parte di un insieme ben strutturato ed amalgamato che contribuisce a dare forma e splendore alla incandescente cascata di suoni che ci delizia durante l’ascolto. La musica che fuoriesce dai diffusori del nostro impianto hi-fi non solo stupisce per la inestimabile qualità dell’esecuzione ma è pure in grado di regalarci profonde emozioni e brividi in grande quantità. In ogni caso non posso esimermi da menzionare alcuni episodi che meritano particolare attenzione.

Come restare indifferenti alla suadente poesia di brani del calibro di ''Book Of Saturday'' o di ''The Night Watch'', o in presenza degli incredibili vortici sonori che scaturiscono dalle altrettanto incredibili ed azzardate improvvisazioni strumentali di ''Starless And The Bible Black''? Quando poi le note introducono a quel capolavoro senza tempo rappresentato da ''21th Century Schizoid Man'', autentico manifesto perpetuo e intramontabile di pura arte applicata ai suoni, si oltrepassano con stupefacente agilità e naturalezza i limiti difficilmente valicabili dell’eccellenza.

L’improvvisazione, un deciso sapore “jazzato” che spunta qua e là, l’irruenza tipica del rock, il virtuosismo e la genialità espressiva dei quattro musicisti, il feeling ed il calore che riescono a viaggiare in parallelo con la freddezza soltanto apparente di certi slanci avanguardistici fanno di questo album una esclusiva delizia per palati fini, per veri intenditori, per appassionati di musica totale che qui troveranno sicuramente più di un motivo di coinvolgimento. (Moreno Lenzi)