GIULIO SPAGNOLO  "Beato chi"
   (2023 )

“Beato chi” è l’opera prima del cantautore leccese Giulio Spagnolo. Pubblicato a fine 2022, “Beato chi” comprende otto brani pensati come le tappe di un viaggio e incentrati sul tema del confronto: gli incontri con uomini di mare, donne di carattere e Dio sono più importanti del racconto dei luoghi e sono il mezzo per giungere a profonde riflessioni esistenziali su temi diversi.

Un esperimento ambizioso, quello di Giulio Spagnolo, che già dall’opener “Giro del mondo” dà la sensazione di esser perfettamente riuscito: il brano augura buon viaggio e si presenta come un autentico volo intorno al mondo, passandone però in rassegna gli aspetti peggiori ed esponendoli come su un volantino pubblicitario.

Il pop frizzante, contaminato di funk e di folk, si ammorbidisce con “Shaila”, una sorta di personificazione della felicità, mentre la titletrack denuncia la superficialità e l’urgenza dell’apparire. “Dio e l’uomo” chiude la prima metà con un meraviglioso confronto fra un Dio che racconta la creazione e un uomo che parla della realtà dei fatti: è l’unico brano lento del disco, ma l’atmosfera ne esalta il testo.

La rabbia di “Chi se ne frega” anticipa “Buongiorno capitano”, un remake di un brano datato 2018 per comunicare il senso di malessere nel dover eseguire quanto imposto da chi è in posizione di comando, ma contemporaneamente insistendo sulla forza del gruppo, che in questo caso è un equipaggio. “Pour les rues” si pone invece a metà fra madre e figlio, con una tromba e il ritornello in francese ad affrontare il tema di un legame solido e profondo.

A chiudere è “Lupi di mare”, un pezzo interamente in dialetto salentino e realizzato in chiave un po’ più rock. Giulio Spagnolo debutta con un lavoro solido e ispirato, con buone intuizioni musicali a dare ulteriore forza a liriche sincere e di grande valore. (Piergiuseppe Lippolis)