KLEZROYM  "Venticinque aprile (live in Fossoli)"
   (2006 )

A circa sei chilometri da Carpi, in località Fossoli, rimangono ancora le tracce visibili di quello che, nel corso del 1944, è diventato il Campo poliziesco e di transito (Polizei- und Durchgangslager) utilizzato dalle SS come anticamera dei Lager del Reich. I circa 5.000 prigionieri politici e razziali che passarono da Fossoli ebbero come tragiche destinazioni i campi di Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg. Nel campo di Fossoli si sono sovrapposte diverse situazioni, e non sarà inutile ripercorrere brevemente le vicende legate al suo utilizzo: istituito dagli italiani nel maggio 1942 come campo per prigionieri di guerra inglesi, viene occupato dopo l'8 settembre 1943 dai nazisti, attratti da strutture in muratura di recente costruzione e dalla posizione geografica che fa di Fossoli un punto strategico sulla via ferroviaria che porta al nord, verso i campi della morte. Il campo viene ceduto, fino alla fine del 1943, alla neonata Repubblica Sociale, che ne fa un centro di raccolta provinciale per ebrei, in ottemperanza ai dettami della Carta di Verona. Dal gennaio 1944 subentra la gestione diretta da parte delle SS e si attiva il processo di deportazione: Fossoli diventa campo poliziesco e di transito per prigionieri politici e razziali destinati ai Lager del nord Europa. Dalla stazione di Carpi partono, in sette mesi di attività del campo, 8 convogli ferroviari, 5 dei quali destinati ad Auschwitz. Sul primo diretto verso questa meta, il 22 febbraio, viaggia anche Primo Levi, che rievoca la sua breve esperienza a Fossoli nelle prime pagine di 'Se questo è un uomo' e nella poesia "Tramonto a Fossoli". I Klezroym sono stati invitati dall'Associazione Ex-Campo Fossoli a celebrare in un luogo così particolare e denso di storia il Sessantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. "Abbiamo cercato con modestia di contribuire, con la nostra musica, ad onorare la memoria di un avvenimento così importante per la storia del nostro Paese", raccontano, "ed a ribadire l'importanza di valori irrinunciabili come la libertà, la democrazia e la fratellanza tra i popoli". Riproporre oggi in un CD la fedele testimonianza di quel concerto indimenticabile è davvero il modo migliore per festeggiare i dieci anni di attività dei Klezroym. La musica 'klezmer' è la musica delle comunità ebraiche di tutta l'Europa orientale, in particolar modo della Polonia, Romania, Russia e Ucraina. Allo stesso tempo passionale e contemplativa, a volte selvaggia e frenetica, la musica klezmer ha assorbito moltissimo dal folclore est-europeo e zigano, combinandolo con una espressività tipicamente ebraica. Olre ad essere una musica estrememanete coinvolgente, il klezmer è un esempio di forma musicale tradizionale in continuo sviluppo, che interagisce con successo con sonorità più moderne. I KlezRoym, primo gruppo italiano di questo genere, partendo dalla riscoperta del patrimonio musicale askenazita (ebraico dell'Europa Orientale) e sefardita (ebraico-spagnolo), propongono un continuo lavoro di contaminazione fra diverse culture musicali (mediterranea, medioorientale, italiana), costruendo un suggestivo ponte sonoro tra musica etnica e jazz contemporaneo.