recensioni dischi
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ALESSANDRO TARALLO  "Noi collegati "
   (2019 )

Alessandro e’ un giovane cantautore e musicista appassionato anche di grafica e questo suo primo progetto comprende 8 brani ma anche 8 tavole illustrate (contenute nel libretto del CD) strettamente collegate alle canzoni stesse. Salta subito all’occhio (anzi all’orecchio) l’influenza che ha avuto sull’autore la musica cantautorale italiana e quella indipendente. Non c’è nulla infatti in questi pezzi che possa richiamare l’attuale panorama musicale italiano - soprattutto quello mainstream. Si sentono invece ovunque echi di grandi cantautori del passato come Ivan Graziani, o lo stesso Battisti, soprattutto nell’uso del falsetto (vedi il brano d’apertura “Collegati”), mentre il primo singolo - già apprezzato in vari concorsi, tra cui Area Sanremo - “Mi sono innamorato di sua figlia” - può richiamare alla memoria il primo Max Gazzè, per stile musicale e ironia del testo. Ecco, i testi del disco sono un’altro segno distintivo del talento dell’autore, nella loro ironia, originalità, “non-somiglianza” a nulla di già sentito. Mentre musicalmente le canzoni vanno dal pop al rock (il brano più rockettaro è certamente l’ironica “Basso nella manica”), con punte di orientaleggiante nei due brani conclusivi, la mistica “Nel fiume dell’Om” e “Intrecci d’anime”, dall’atmosfera soffusa. E anche se la voce di Alessandro non è certo il punto di forza della sua arte, anch’essa fa egregiamente il suo lavoro, coadiuvata dalla produzione mai scontata di Paolo Fattorini, artista e produttore romano. In definitiva “Noi collegati” è un disco molto interessante, di un cantautore di sicuro talento, che purtroppo faticherà non poco per cercare di inserirsi nel panorama musicale italiano, fatto di musica commerciale di veloce consumo, tra pop radiofonico, trap e rap vari. Ci riuscirà? Noi glielo auguriamo di cuore, lo meriterebbe davvero. (Francesco Arcudi)